venerdì, 11 Ottobre 2024
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Messico-Spagna: relazioni «in pausa»

Un giorno dopo l'incontro tra i ministri degli Esteri dei due Paesi per rilanciare le relazioni, il presidente messicano muove nuove accuse contro il Re, il governo di Sánchez e le imprese transnazionali spagnole

Lo scorso venerdì 16 dicembre, in occasione di una conferenza stampa il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha dichiarato che le relazioni tra Messico e Spagna sono nuovamente «in pausa». Come riportato da El País, già lo scorso febbraio il Presidente aveva affermato che il suo governo aveva intenzione di «prendersi il suo tempo nelle relazioni con la Spagna», dichiarando: «Vogliamo avere buone relazioni con tutti i governi del mondo, ma non vogliamo essere derubati». 

Nelle sue dichiarazioni più recenti il leader messicano ha lamentato che il re spagnolo Felipe VI non ha risposto alle lettere in cui chiedeva allo Stato spagnolo di scusarsi per gli abusi commessi durante il periodo coloniale, e lo ha accusato di «arroganza». Secondo quanto riportato da El País, López Obrador avrebbe inviato una richiesta simile anche al Vaticano rispetto allo «sterminio, alla repressione e agli omicidi commessi contro i popoli nativi» e ha paragonato la reazione di Papa Francesco a quella del monarca spagnolo, aggiungendo: «Dicono che dobbiamo ringraziarli perché sono venuti a civilizzarci».

Dopo aver dato voce alle proprie perplessità sul ruolo del Re come capo di Stato, López Obrador ha espresso le sue divergenze anche con il governo di Pedro Sánchez, pur senza nominarlo: «Abbiamo molto affetto e riconoscimento per il popolo spagnolo, questo è diverso». «Sono tante persone per un governo così poco numeroso», ha aggiunto. 

Infine, il Presidente si è scagliato contro il «saccheggio» delle imprese transazionali, affermando: «A nessuna azienda spagnola viene impedito di venire a fare affari legali in Messico, quello che non vogliamo è che ci vedano come una terra di conquista».

A scatenare le dichiarazioni del presidente messicano è stata una domanda dei giornalisti sulla decisione della Spagna di concedere la cittadinanza all’ex presidente messicano Carlos Salinas de Gortari e il permesso di soggiorno agli ex presidenti messicani Felipe Calderón ed Enrique Peña Nieto. A questo proposito il Presidente ha riconosciuto: «La Spagna può concedere il permesso a qualsiasi cittadino», insinuando, tuttavia, che la concessione sia dovuta ai «privilegi» che diverse aziende spagnole hanno ricevuto durante le loro amministrazioni.

Per superare la pausa, López Obrador ha chiesto alla Spagna di fare «autocritica» sugli abusi commessi nel passato coloniale e che le imprese transnazionali «non vengano a promuovere la corruzione».

Il tono delle dichiarazioni del presidente messicano si scontra con l’atmosfera conciliante che ha prevalso lo scorso giovedì 15 dicembre in occasione della tredicesima edizione della Commissione bilaterale Messico-Spagna, in cui il ministro degli Esteri messicano Ebrard ha elogiato il successo della visita ufficiale del ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, affermando che i legami tra i due Paesi sono «in ottima salute». Il ministro spagnolo avrebbe infatti rassicurato: «È impossibile interrompere le relazioni tra Spagna e Messico perché è impossibile interrompere le relazioni tra due fratelli».

L’incontro è stato reso possibile dall’efficacia di sforzi diplomatici durati mesi e le dichiarazioni del Presidente potrebbero aver nuovamente incrinato i rapporti con il Paese europeo.

Margherita Santoni
Studentessa della facoltà di Interpretariato e Traduzione
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