giovedì, 21 Novembre 2024
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Conflitto israelo-palestinese: scontri nei villaggi a sud di Nablus

risposta all’uccisione di due israeliani dell’insediamento di Har Bracha, i coloni hanno compiuto numerosi attacchi nei territori settentrionali Cisgiordana

Lo scorso 26 febbraio almeno 390 palestinesi sono stati feriti durante un intervento armato dei coloni israeliani nei villaggi di Huwara, Zaatara, Burin e Asira al-Qibliya. La maggior parte di loro è stata ferita dai gas lacrimogeni sparati dall’esercito e dall’inalazione di fumo causata dagli incendi appiccati. L’attacco è avvenuto in seguito alla morte di due israeliani nella mattinata di domenica.

Un uomo palestinese di 37 anni, identificato come Samih al-Aqtash, è stato colpito allo stomaco ed è morto per le ferite riportate. Padre di cinque figli, era tornato a casa pochi giorni fa dopo essersi offerto volontario per aiutare i sopravvissuti al terremoto in Turchia.

I media palestinesi hanno riferito di accoltellamenti e attacchi con aste di metallo e pietre. Il Ministero della Salute palestinese ha dichiarato che una persona è stata ricoverata in ospedale dopo essere stata colpita alla testa con una pietra, causando fratture al cranio. Un’altra persona è stata picchiata con una barra di metallo al volto.

Saddam Omar, un residente di Huwara, ha descritto la violenza come barbara. Ha dichiarato ad Al Jazeera: «ieri abbiamo assistito a un nuovo livello di crimini dei coloni, che hanno attaccato tutto aggressivamente. Intendo negozi, persone, supermercati, case, alberi, auto, garage. Hanno cercato di entrare nelle case. Hanno bruciato quasi tutto».

Domenica sera decine di israeliani sono arrivati nella zona per partecipare agli scontri. The Jerusalem Post riporta che le moschee di Huwara hanno pubblicato messaggi che invitavano i palestinesi ad affrontare i coloni. Gli abitanti della città hanno bruciato pneumatici per le strade dopo che i coloni sono entrati nell’area.

Alcune ore dopo l’inizio dei violenti scontri, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha invitato i rivoltosi a non «prendere la legge nelle loro mani». «Vi ricordo che nelle ultime settimane [le forze di sicurezza] hanno eliminato decine di terroristi e impedito decine di attacchi terroristici. Lasciate che l’IDF completi l’inseguimento, non prendete la legge nelle vostre mani. Insieme sconfiggeremo il terrorismo» ha dichirato.

Nella tarda serata di domenica, Netanyahu ha tenuto una incontro con i capi dell’establishment della difesa.

In merito a quanto accaduto si è espresso anche Presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, il quale ha condannato i disordini domenica sera. Ha affermato che «questo terrorismo e chi vi sta dietro mira a distruggere e a vanificare gli sforzi internazionali compiuti per cercare di uscire dall’attuale crisi».

L’ufficio di Abbas ha aggiunto che la violenza «conferma la mancanza di fiducia nelle promesse fatte per fermare il terrorismo dei coloni e gli attacchi ai cittadini palestinesi. Ciò che i coloni hanno fatto oggi è la traduzione delle posizioni di alcuni ministri di questo governo israeliano di estrema destra». 

Nonostante le dichiarazioni delle autorità politiche l’escalation di violenza continua. L’esercito israeliano ha riportato che lunedì 27 febbraio, nel pomeriggio un israeliano è stato colpito e ferito da un uomo palestinese nella Cisgiordania. L’aggressore ha aperto il fuoco contro un’auto israeliana vicino alla città di Gerico. Ha continuato a guidare e ha sparato contro una seconda auto, uccidendo un automobilista. L’uomo è ancora in fuga, per quanto siano stati istituiti posti di blocco dall’esercito israeliano.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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