giovedì, 25 Aprile 2024
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Iran: installate telecamere per individuare le donne che non indossano l’hijab

Le autorità iraniane hanno avviato l’installazione di telecamere nei luoghi pubblici per identificare le donne senza l’hijab. Coloro che non avranno i capelli propriamente coperti riceveranno messaggi di avvertimento

Lo scorso sabato 8 aprile la polizia iraniana ha annunciato che, in un ulteriore tentativo di arginare il crescente numero di donne che sfidano il codice di abbigliamento del Paese, le autorità stanno installando telecamere nei luoghi pubblici e nelle strade per identificare cle donne che sono prive dell’hijab.

In un comunicato si legge che, dopo essere state identificate, le violatrici riceveranno «messaggi di avvertimento sulle conseguenze». L’obiettivo è quello di «prevenire la resistenza contro la legge sull’hijab». Tale resistenza offuscherebbe l’immagine spirituale dell’Iran e diffonderebbe insicurezza, secondo una dichiarazione riportata da Reuters.

Un numero crescente di donne iraniane ha deciso di non indossare più l’hijab dopo la morte di una 22enne curda, avvenuta lo scorso settembre mentre era sotto la custodia della polizia morale. Mahsa Amini era stata arrestata per presunta violazione della legge sull’hijab. Le forze di sicurezza hanno represso violentemente le proteste dopo la sua morte.

Nonostante il rischio di essere arrestate per aver sfidato il codice di abbigliamento obbligatorio, le donne sono ancora ampiamente viste senza l’hijab nei centri commerciali, nei ristoranti, nei negozi e nelle strade di tutto il Paese.

Secondo una dichiarazione della polizia riportata dalla BBC, il sistema utilizza telecamere”intelligenti” per identificare i trasgressori della legge sull’hijab. Questo indumento è considerato «uno dei fondamenti civili della nazione iraniana». Per questo motivo, i proprietari di attività commerciali sono stati esortati a mettere in atto «ispezioni diligenti».

In Iran le aggressioni in pubblico contro le donne senza l’hijab non sono rare.

La settimana scorsa, un video di un uomo che lanciava dello yogurt a due donne con i capelli non coperti è stato diffuso online. Le donne sono state successivamente arrestate in base alla legge sull’hijab. Anche l’aggressore è stato arrestato.

Sul tema vi sono anche opinioni differenti. Il capo della magistratura iraniana Gholamhossein Mohseni-Eje ha dichiarato: «le questioni culturali devono essere affrontate con mezzi culturali. Se vogliamo risolvere questi problemi arrestando e imprigionando, i costi aumenteranno e non vedremo l’efficacia desiderata».

Nel frattempo, decine di studentesse delle scuole della città nord-occidentale di Ardabil si sono ammalate lo scorso sabato, in una nuova ondata di avvelenamenti sospetti.

«Questa mattina le studentesse hanno sentito un odore sgradevole, hanno avuto una sensazione di bruciore alla gola e si sono sentite deboli, quindi sono state immediatamente trasferite in centri medici», ha dichiarato un funzionario della sicurezza di Ardabil ai giornalisti, secondo l’agenzia di stampa “semi-ufficiale” Fars.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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