Il modello delle mega carceri in El Salvador di Nayib Bukele è un esempio che vari paesi, come la Colombia, stanno prendendo sempre più in considerazione.
Questa volta, a voler rinchiudere su un’isola i capi delle bande criminali, è l’ultimo disperato provvedimento del governo dell’Honduras. La presidente Xiomara Castro per far fronte alla violenza sempre più massiccia del paese centroamericano prevede di costruire nelle isole del Cigno, un arcipelago disabitato situato nei Caraibi honduregni, un’enorme prigione di massima sicurezza.
Come hanno spiegato le autorità honduregne all’agenzia statunitense AP, il complesso avrà una capienza di circa 2.000 persone e sarà isolato a tal punto che le comunicazioni potranno essere fatte solo via satellite, secondo quanto riporta El País.
“È il più lontano possibile, quindi questi leader delle bande sentono la pressione una volta sull’isola. L’idea è che perdano il contatto con tutto, il contatto con tutta la società…e possano davvero pagare per i loro crimini”, ha detto José Jorge Fortín, capo delle forze armate dell’Honduras.
Questa drastica decisione è data dalle bande e dai gruppi criminali che hanno un ampio controllo nelle carceri e in vasti territori di questo paese, uno dei più poveri e arretrati del continente. Uno degli episodi più sanguinari è avvenuto a giugno, in un carcere femminile, dove sono state uccise 46 donne. A seguito di ciò, il presidente aveva assicurato di prendere misure drastiche.
L’intenzione di Castro è quella di ripulire il corrotto sistema giudiziario, scegliendo le orme del presidente di El Salvador, Nayib Bukele. “Se un altro paese ha fatto qualcosa di giusto, perché non copiarlo?” ha detto all’AP il capo delle forze armate”. Non permetteremo che questa atmosfera di terrore continui”, ha aggiunto.
La sua politica di sicurezza prevede misure estreme che comprendono il coprifuoco e il Parlamento europeo ha adottato una serie di misure volte a combattere la criminalità in 120 comunità, schierando militari e poliziotti per riprendere il controllo sulle le zone occupate dai gruppi criminali.
“Abbiamo avviato attività per far sì che le carceri cessino di essere scuole del crimine e rompano il ciclo con il crimine organizzato”, ha detto José Manuel Zelaya, segretario di Stato alla Difesa Nazionale. Tuttavia, queste azioni non sembrano essere sufficienti per ridurre la violenza e per questo il governo di Castro aspira alla costruzione del mega carcere nei Caraibi come soluzione più efficace al fenomeno criminale ormai diffuso.