domenica, 28 Aprile 2024
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Gaza: pacchi di aiuti aerei precipitano dal cielo. Cinque morti

Non è ancora chiaro a chi appartenesse l’aereo che doveva somministrare attraverso dei paracadute diversi pacchi contenenti cibo e rifornimenti per la popolazione palestinese. Negli ultimi giorni, alcuni paesi quali Stati Uniti, Giordania, Egitto, Francia, Islanda e Belgio hanno consegnato pacchi di aiuti via cielo a Gaza. Tuttavia, questi negano la proprietà del veicolo con un paracadute difettoso.

Come riporta la BBC, la zona di Al-Shati, un campo profughi palestinese situato nella striscia di Gaza settentrionale, è stata tagliata fuori dagli aiuti umanitari ormai da diversi mesi. Approssimativamente 300 mila palestinesi vivono lì con scarsità di cibo e acqua. Oltre alle cinque vittime ci sono diversi feriti, come è stato confermato dal Governo, il quale ha definito gli aiuti via cielo «un’inutile appariscente propaganda piuttosto che un servizio umanitario». Queste le parole dell’esecutivo, riportate da Al Jazeera. Non è tutto. Il Governo aveva già da tempo avvertito della pericolosità del dispensare aiuti via cielo, «e questo è ciò che è successo oggi, quando i pacchi sono caduti sulle teste dei cittadini», aggiunge.

La richiesta avanzata dall’esecutivo riguarda la possibilità di ricevere aiuti umanitari via terra. Tuttavia, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), la più grande agenzia dell’ONU a Gaza, afferma che le autorità israeliane le impediscono di somministrare aiuti a nord della striscia ormai da molto tempo. Inoltre, il World Food Programme sostiene di aver ricevuto indietro i pacchi che aveva inviato attraverso alcuni convogli. Gli aiuti via cielo rappresentano perciò una risposta a tali imposizioni da parte di Israele, risposta ampiamente criticata persino dalle stesse agenzie umanitarie, in quanto considerata costosa e inefficace.

Una soluzione di gran lunga migliore risulterebbe invece essere l’invio di cibo e medicinali via terra o via mare. Lo stesso World Food Programme afferma che un convoglio di 14 camion sarebbe in grado di trasportare ben 200 tonnellate di cibo, mentre le somministrazioni settimanali di pacchi via cielo ne trasporterebbero soltanto 6 tonnellate.

Inoltre, il presidente degli Stati Uniti Biden aveva affermato in un discorso pronunciato qualche giorno prima della fatalità, la volontà di costruire un molo temporaneo sulle coste di Gaza per somministrare gli aiuti. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri inglese David Cameron aveva appoggiato l’idea, sostenendo però che l’operazione avrebbe richiesto del tempo, e sollecitando Israele ad aprire il porto di Ashdod per permettere il passaggio degli aiuti umanitari.

Ad ogni modo, la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha annunciato l’apertura di un corridoio marittimo per l’invio degli aiuti da Cipro. A sostenere questa iniziativa, oltre ai paesi europei, anche Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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