martedì, 3 Dicembre 2024
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Pechino critica il passaggio della USS Halsey sullo stretto di Taiwan

Non è stata gradita la rotta scelta dal cacciatorpediniere americano: secondo Pechino la mossa sarebbe politica e mirata a rafforzare l'indipendentismo di Taiwan

Il governo cinese critica il passaggio del cacciatorpediniere americano USS Halsey nello stretto dell’isola di Formosa. Come riporta AP News, il portavoce del Comando del Teatro Orientale della Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver pubblicizzato il passaggio della nave l’8 maggio in occasione delle elezioni presidenziali di Taiwan.

Per la Cina, dunque, il passaggio presenterebbe un problema da un punto di vista politico. Secondo Pechino, il transito avrebbe avuto lo scopo di lanciare un messaggio politico alla popolazione di Formosa. Infatti il 20 maggio sarà inaugurata la presidenza di Lai Ching-te, appartenente al partito Partito Progressista, la cui intenzione è di preservare lo status d’indipendenza dell’isola e mantenere buone relazioni con gli Stati Uniti e l’occidente.

Per il governo di Taiwan, invece, la rotta seguita dal USS Halsey non presenterebbe nulla di straordinario, come riporta Sky News. Il ministro della difesa ha dichiarato che non ci sarebbero stati elementi a suggerire qualcosa di diverso dal solito nelle operazioni condotte dalla marina americana. Ha anche sottolineato come fosse pienamente consapevole del passaggio: «Durante tutto il transito, l’esercito taiwanese ha monitorato attentamente il mare e lo spazio aereo circostanti e la situazione è rimasta normale».

Stando alle dichiarazioni della U.S. Navy’s 7th Fleet, Halsey «Ha condotto un transito di routine sullo stretto di Formosa l’8 maggio, su acque dove si applicano le libertà di navigazione e sorvolo in conformità con il diritto internazionale. Il transito di Halsey attraverso lo stretto dimostra l’impegno degli Stati Uniti nel sostenere il principio della libertà di navigazione per tutte le nazioni. Nessun membro della comunità internazionale dovrebbe sentirsi intimorito o costretto a rinunciare ai propri diritti e libertà. L’esercito degli Stati Uniti sorvola, naviga e opera ovunque sia consentito dal diritto internazionale».

Nonostante le rassicurazioni della Casa Bianca, Pechino continua ad interpretare simili azioni come una provocazione alla propria sovranità. La Cina vede lo stretto come di estrema importanza strategica, e ne considera le acque come facenti parte del proprio territorio. Tant’è che, onde a rafforzare le proprie rivendicazioni, ha costruito diverse isole artificiali nella zona. Tuttavia, l’area geografica rimane tra le più trafficate al mondo, non solo da flussi commerciali, ma anche da navi militari, sia americane, che taiwanesi, che cinesi. Oltremodo il collegio delle Nazioni Unite respinge le richieste di Pechino e riconosce quelle acque come internazionali.

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