sabato, 27 Luglio 2024
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Cina-Filippine: Manila chiede l’espulsione dei diplomatici cinesi  

La richiesta è arrivata dal consigliere per la sicurezza nazionale delle Filippine, dopo una presunta fuga di notizie riguardanti un’intesa con Pechino per allentare le tensioni nel Mar meridionale cinese

L’intera catena di comando dell’esercito filippino avrebbe accettato il “Nuovo modello”, per la gestione pacifica di Second Thomas, l’atollo situato nelle isole Spratly al centro delle contese con la Repubblica Popolare Cinese. Questo è quanto sarebbe emerso dalla trascrizione di una conversazione telefonica avvenuta presumibilmente tra un diplomatico dell’ambasciata cinese e il viceammiraglio Alberto Carlos. La trascrizione della telefonata, risalente al 3 gennaio 2024, è stata rilasciata da un ufficiale cinese coperto da anonimato. 

La proposta è stata formulata su quattro punti, riporta il Manila Times. Innanzitutto, l’invio di una sola nave della guardia costiera filippina e di una nave di rifornimento alle truppe di stanza sulla BRP Sierra Madre, il relitto della Seconda guerra mondiale divenuto un avamposto militare. Il trasporto doveva essere notificato alla Cina con due giorni di anticipo e doveva consistere solo di cibo e di beni essenziali. Le due parti avrebbero inoltre concordato di mantenere una comunicazione costante. 

Nonostante il via libera del viceammiraglio Carlos riportato nella trascrizione, il dipartimento degli affari esteri ha affermato che nessun membro del gabinetto del presidente Marcos ha aderito alle proposte, mettendo in guardia contro tattiche di disinformazione volte a generare discordia e confusione tra le istituzioni e l’opinione pubblica filippina. Il consigliere per la sicurezza nazionale delle Filippine Eduardo Año si è detto favorevole alla richiesta del ministero della difesa di intraprendere azioni appropriate contro i funzionari dell’ambasciata, che avrebbero violato le leggi filippine sulle intercettazioni, oltre ai protocolli diplomatici, riporta il South China Morning Post. «I responsabili di questa interferenza maligna devono essere allontanati dal paese immediatamente ha affermato Año «Queste azioni non dovrebbero passare senza gravi sanzioni». 

«Il Gentlemen’s agreement tra Cina e Filippine è già stato raggiunto nel 2021, dopo intense consultazioni» ha affermato Lin Jian nella conferenza stampa del 6 maggio. L’impegno sarebbe stato abbandonato unilateralmente dall’attuale amministrazione filippina, ha sostenuto il portavoce degli affari esteri. «La Cina chiede solennemente alle Filippine di aderire alle regolari procedure sugli scambi internazionali, onorando gli impegni e rispettando i fatti». 

Zhang Jie, direttore dell’Ufficio di sicurezza dell’Asia Pacifica ha analizzato le differenze fondamentali tra i due paesi nell’affrontare la disputa del Mar cinese meridionale, sottolineando che la strategia cinese è stata quella di evitare l’espansione del conflitto, mentre le Filippine hanno fatto leva sulla sentenza della Corte permanente di arbitrato dell’Aja del 2016 per cambiare lo status quo nella regione. «Le contraddizioni sono dovute alla confusione del meccanismo decisionale e all’intensificarsi delle lotte politiche interne, in particolare tra le famiglie Marcos e Duterte» ha spiegato il direttore in un’intervista a Direct News

Lo stesso presidente Marcos, infatti, ha dichiarato nel mese di aprile di essere convinto che il suo predecessore Duterte avesse stretto un “accordo segreto” con la Cina, sebbene affermi di non avere alcuna documentazione scritta dell’intesa, secondo Benar News.

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