mercoledì, 9 Ottobre 2024
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India: la vittoria amara del BJP di Modi alle elezioni parlamentari 2024

Il BJP vince le elezioni parlamentari e il terzo mandato del Primo ministro Modi è assicurato, ma i risultati testimoniano il calo di popolarità del partito e l’avanzata dell’opposizione

Nella notte di martedì 4 giugno si è concluso lo spoglio delle elezioni per la Lok Sabha, la Camera bassa del Parlamento indiano, elezioni “mastodontiche” – come sono state soprannominate dai media internazionali – nel Paese più popoloso al mondo, con oltre 1.4 miliardi di abitanti.

Le elezioni, svolte in sette fasi dal 19 aprile al 1° giugno, si sono concluse con una vittoria amara per Narendra Modi, Primo ministro indiano dal 2014 e leader del Bharatiya Janata Party (BJP). Nonostante il trionfo del suo partito, infatti, il numero di seggi ottenuti non è all’altezza dei risultati nelle elezioni del 2019 e delude ogni aspettativa.

Con 240 seggi vinti – secondo i dati riportati dal Times of India – il BJP non oltrepassa la soglia della maggioranza alla Camera, ovvero 272 seggi su un totale di 543. Per questo, seppur vittorioso, il partito del popolo è costretto ad appoggiarsi a piccoli gruppi alleati per poter governare, arrivando a 293 seggi.

Anche nelle precedenti elezioni il BJP era a capo di una coalizione, l’Alleanza democratica nazionale (NDA), ma solo questa volta la presenza degli alleati è una condizione necessaria per raggiungere la maggioranza. Nel 2019, infatti, il BJP da solo aveva sforato i 300 voti, ottenendo come coalizione un totale di 353 seggi.

Quella del 2024 è una sconfitta anche rispetto all’obiettivo di 400 seggi che il leader Modi aveva prefissato per la sua Alleanza democratica nazionale. Tuttavia, il Premier ha commentato la vittoria definendola “storica”, riporta Reuters, e ha aggiunto: «Proseguiremo il buon lavoro svolto nell’ultimo decennio per continuare a soddisfare le aspirazioni della gente».

Di contro, l’opposizione – riunita dal 2023 nella coalizione INDIA – ha ottenuto una vittoria relativa: 234 seggi, di cui 99 del partito leader dell’opposizione, il Congresso nazionale indiano, che nel 2019 aveva portato a casa solo 52 voti. Si tratta di una crescita importante, che restringe di molto il gap che divide INDIA e NDA.

Secondo gli esperti, a determinare l’esito inaspettato delle elezioni è stata la crisi economica imperante e il crescente tasso di disoccupazione, passato dal 7.4% di marzo 2024 all’8.1% del mese successivo. Le zone rurali, che ospitano la maggior parte della popolazione, sono le più colpite dalla crisi, a causa dell’abbassamento dei redditi e del concomitante aumento dei prezzi dei beni alimentari.

Globalmente, però, l’economia indiana è in crescita, con un PIL in aumento dell’8% nel 2023. Questa discrepanza dipenderebbe dalla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, l’1% della popolazione, come riferisce ancora Reuters.

Nonostante una campagna elettorale che ha spesso privilegiato la retorica nazionalista e induista al posto di concentrarsi sull’economia del Paese, la popolarità e il carisma di Modi hanno salvaguardato – non senza difficoltà – il primato del partito contro un’opposizione stavolta più unita e forte.

In questo modo, si concretizza per il suo leader l’opportunità di ricoprire per la terza volta consecutiva il ruolo di Primo ministro. D’altro canto, però, l’inaspettato colpo subito nelle elezioni ha certamente avviato il confronto con un’opposizione sempre più “indiscreta”, e potrebbe persino determinare delle variazioni nella sua futura linea di governo.

Anna Valle
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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