sabato, 27 Luglio 2024
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Ad Omaha Beach i leader del mondo riuniti per celebrare l’anniversario dello sbarco in Normandia

Biden tiene un discorso ai veterani che sono sbarcati su quella spiaggia e sottolinea l'importanza del sacrificio per la libertà anche ai giorni nostri

Il 6 giugno viene festeggiato l’80° anniversario dello sbarco in Normandia delle truppe alleate. In occasione di questa celebrazione, sono diversi i leader che si sono riuniti per commemorarla, tra i quali ricordiamo il presidente americano Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, Re Carlo III ed il primo ministro canadese Justin Trudeau. A mancare all’appello, però, è un paese chiave nella vittoria sul nazismo in Europa: la Russia.

Sono 9.388 i soldati americani che hanno dato la vita quel giorno e che sono stati seppelliti lungo quelle spiagge. A pochi passi da queste, Biden tiene un discorso nel quale, come riporta la BBC, non mancano parallelismi tra la lotta per la libertà di ieri e quella di oggi condotta dal popolo ucraino.

«Le autocrazie del mondo stanno osservando attentamente quel che succede in Ucraina. Gli Stati Uniti non si ritireranno dal conflitto. Se lo facciamo, l’Ucraina sarà soggiogata e non sarà finita lì. I suoi vicini saranno minacciati e così lo sarà anche tutta l’Europa», ha dichiarato, poco prima di definire lo Zar come un “tiranno”.

Il presidente sottolinea poi l’importanza del combattere per ciò in cui si crede, ricordando il sacrificio compiuto da tutti i giovani presenti su quelle coste ottant’anni fa: «Sapevano senza ombra di dubbio che ci sono cose per le quali vale la pena morire: la libertà. La democrazia. L’America. Il mondo».

«Arrenderci ai bulli, inchinarci ai dittatori è semplicemente impensabile. Se lo facessimo, allora ci staremmo dimenticando cosa è successo qui tra queste spiagge consacrate», ha proseguito, come riportato da AP News.

E’ stata sottolineata anche l’importanza della NATO e come i buoni rapporti tra le democrazie del mondo siano essenziali. «Quello che gli alleati hanno fatto qui, 80 anni fa, supera qualsiasi cosa che avremmo potuto fare da soli. E’ stata una lezione che l’America non potrà mai dimenticare».

Walter Stitt, un veterano che compierà 100 anni a luglio redarguisce: «Ci sono cose per cui vale la pena combattere. Anche se mi piacerebbe ci fosse un’altra maniera per farlo oltre che ucciderci a vicenda. Un giorno lo impareremo, ma quel giorno non ci sarò più».

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