Il 22 gennaio, ad Aschaffenburg, un uomo di 28 anni di origini afghane ha aggredito con un coltello un gruppo di bambini di un asilo nido che si trovavano nel parco Schöntal. L’attacco si è concluso con un tragico bilancio: due vittime e tre feriti, fortunatamente ora fuori pericolo.
Le vittime sono un bambino di due anni, di origine marocchina e un quarantunenne che aveva cercato di fermare l’aggressore. Dopo l’attacco, l’aggressore aveva tentato di fuggire, ma è stato prontamente arrestato dalle autorità; insieme a lui è stata fermata anche una testimone, rilasciata poco dopo.
Il ventottenne era arrivato in Germania a novembre del 2022, ma la sua richiesta di asilo era stata sospesa. Inoltre, il suo volto era già noto alle forze dell’ordine per aver commesso altri atti di violenza, a seguito dei quali era stato sottoposto a delle cure psichiatriche, come riporta La Repubblica.
Le autorità tedesche, al momento, escludono si tratti di un attacco di matrice terroristica. Tuttavia, sottolineano che il parco Schöntal è considerato un luogo problematico, noto per episodi di criminalità legati a rapine e spaccio di droga.
Il cancelliere Olaf Scholz ha espresso il proprio cordoglio per l’accaduto, condannando con fermezza i recenti episodi di violenza che hanno scosso la Germania negli ultimi mesi e ha incoraggiato inoltre le autorità investigative ad indagare sul perché l’uomo si trovasse ancora nel Paese.
Il governo ha annunciato un rafforzamento dei controlli alle frontiere e una revisione delle normative in materia di armi. L’episodio ha anche riacceso il dibattito pubblico sulle politiche di asilo, come evidenziato da un’analisi della BBC.