Da mesi, ogni mercoledì, i pensionati argentini si ritrovano di fronte al palazzo del Congresso nazionale per protestare contro i tagli alle pensioni voluti dal governo di Javier Milei. I pensionati sono tra le categorie più colpite dai drastici tagli alla spesa pubblica, aggravati dall’inflazione galoppante e dal costo della vita in continua crescita.
Tuttavia, lo scorso mercoledì la protesta ha assunto una forma inedita: si sono uniti ai pensionati numerosi tifosi e ultras appartenenti a tifoserie rivali di squadre come River Plate, Boca Juniors, Vélez e altre. Questo insolito sostegno è nato da un episodio accaduto qualche settimana fa, quando un manifestante, indossando la maglia del club Chacarita, è stato coinvolto in uno scontro con la polizia. L’episodio ha spinto il club a invitare i tifosi a unirsi alle proteste, esempio seguito da altre squadre.
Grazie a un appello lanciato sui social media dai club, tifosi e ultras hanno risposto in massa, affiancandosi a sindacati e esponenti di partiti di estrema sinistra. La partecipazione è stata così ampia da rendere la protesta una delle più significative degli ultimi anni. Tuttavia, la manifestazione è degenerata in violenza: i dimostranti hanno dato fuoco a cassonetti e lanciato pietre contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con idranti, manganelli e gas lacrimogeni. Il bilancio è stato pesante: un centinaio di arresti, numerosi feriti e un manifestante in condizioni critiche, come riportato da BBC News Mundo.
Il governo ha reagito con durezza. Il capo di Gabinetto, Guillermo Francos, e il ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, hanno condannato le violenze, accusando gli ultras di aver sfruttato la protesta per attaccare le forze dell’ordine. «È stata una cosa totalmente preparata. Hanno usato i pochi pensionati che manifestano legittimamente per coprire atti di teppismo. Negli ultimi giorni, alcuni movimenti politici hanno cercato di destabilizzare il governo», ha dichiarato Francos, secondo quanto riportato da El País.
Tra i manifestanti, Pablo Torres, avvocato e tifoso del Racing, ha invece difeso la partecipazione degli ultras, sottolineando l’assenza di un’opposizione politica capace di rappresentare le istanze dei cittadini. «Il diritto di protesta è garantito dalla Costituzione», ha affermato.
La situazione in Argentina rimane tesa, con un contesto economico e sociale sempre più precario. Gli scontri di questi giorni sono un sintomo chiaro del malcontento diffuso nel Paese.