martedì, 1 Aprile 2025
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Bolsonaro in tribunale: accuse di colpo di stato e pianificazione di crimini violenti

L’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, e altri sette alleati sono accusati di aver cospirato per rovesciare il governo eletto, con tentativi di violenza e disordini politici

L’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, si trova ora ad affrontare un procedimento penale che potrebbe portarlo a una condanna superiore ai 40 anni di carcere. Governante dal 2019 fino al 2022, Bolsonaro è accusato di aver preso parte a un piano volto a instaurare un colpo di Stato militare, un’iniziativa che avrebbe cercato di sovvertire l’ordine democratico nazionale.

Accanto a Bolsonaro, altri sette stretti collaboratori sono stati rinviati a giudizio per reati gravi, tra cui la partecipazione a un’organizzazione criminale armata. Tra questi, spiccano i due ex ministri della Difesa, i generali Walter Braga Netto e Paulo Sérgio Nogueira de Oliveira, l’ex comandante della Marina, l’ammiraglio Almir Garnier Santos, e l’ex ministro della Sicurezza, Anderson Torres. Si aggiungono l’ex capo dei servizi segreti, Alexandre Ramagem, il generale Augusto Heleno e l’ex assistente di Bolsonaro, il tenente colonnello Mauro Cid, che potrebbe beneficiare di una pena ridotta grazie a un accordo con le autorità.

Le indagini hanno rivelato che il presunto piano, elaborato tra le elezioni del 2022 e le rivolte dell’8 gennaio 2023 a Brasilia, mirava a creare un clima di caos in grado di giustificare un intervento militare a favore di Bolsonaro, nonostante la sconfitta subita contro Luiz Inácio Lula da Silva. Come riportato dal The Guardian, tali tumultuose proteste ricordano l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del gennaio 2021.

Il giudice Alexandre de Moraes ha definito i fatti come un «un tentativo di colpo di Stato straordinariamente violento», mostrando immagini delle proteste in cui i sostenitori di Bolsonaro avevano vandalizzato la Corte Suprema e attaccato le forze dell’ordine. Ha aggiunto: «Violenza sfrenata, una totale insolenza…queste immagini non lasciano dubbi sulla materialità e sulla gravità dei crimini commessi».

Un ulteriore elemento emerso dalle indagini riguarda un presunto piano denominato «Pugnale Verde e Giallo», ideato per creare disordini sociali attraverso l’uso di veleni e armi, con l’obiettivo di assassinare Lula e perfino il giudice Moraes. Il procuratore generale Paulo Gonet ha descritto l’operazione come «una spaventosa strategia per rovesciare il governo eletto». 

Bolsonaro, in un messaggio su Whatsapp, ha definito le accuse «un’aberrazione senza precedenti», negando ogni coinvolgimento diretto o indiretto in attività volte a minare la democrazia. I suoi legali, così come quelli degli altri imputati, hanno contestato la tesi di un’organizzazione criminale.

Secondo l’analista politico Bernardo Mello Franco, le prospettive per Bolsonaro appaiono cupe. La sua eventuale salvezza politica potrebbe dipendere dall’elezione di un alleato disposto a concedergli la grazia, ipotizzando perfino il coinvolgimento di suo figlio, Eduardo Bolsonaro, o di sua moglie, Michelle Bolsonaro, in una futura corsa presidenziale.

Carla Cuarto
Studentessa del Corso di Laurea in Economia e Management
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