martedì, 29 Aprile 2025
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Verso una Tregua nella RDC: spiragli di pace nell’est del Paese

Dopo mesi di violenze nell’est del Paese, governo congolese e ribelli dell’M23 annunciano l’impegno per una tregua mediata dal Qatar

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) e la coalizione ribelle Alliance Fleuve Congo, che include il gruppo M23 sostenuto dal Ruanda, hanno annunciato congiuntamente l’intenzione di lavorare a una tregua per porre fine ai sanguinosi combattimenti nell’est del Paese, a riportare l’accaduto è The Guardian. I colloqui, tenutisi con la mediazione del Qatar, rappresentano un tentativo significativo di raggiungere la pace in una regione martoriata da anni di violenze e instabilità.

Secondo la dichiarazione rilasciata, entrambe le parti hanno riaffermato il proprio impegno per la cessazione immediata delle ostilità, condannando ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza. Il comunicato, descritto come il primo accordo congiunto di questo tipo, parla di discussioni franche e costruttive, lasciando intendere un clima di maggiore apertura rispetto al passato.

Il contesto è particolarmente delicato: l’M23 ha ripreso le ostilità all’inizio del 2024, conquistando rapidamente posizioni chiave come Goma e Bukavu. Gli scontri hanno provocato migliaia di vittime e costretto centinaia di migliaia di civili ad abbandonare le proprie case. La RDC accusa da tempo il Ruanda di appoggiare militarmente il gruppo ribelle per accedere alle ricche risorse naturali del Kivu, accusa che Kigali continua a respingere.

L’intervento del Qatar si inserisce in una serie di sforzi diplomatici internazionali per risolvere il conflitto. Doha, che ha recentemente rafforzato le relazioni economiche con Ruanda e RDC, ha ospitato un incontro tra il presidente congolese Felix Tshisekedi e il ruandese Paul Kagame. Sebbene l’incontro si fosse concluso con un appello al cessate il fuoco, la tregua non è mai stata effettivamente implementata.

Delphin Ntanyoma, esperto in studi sulla pace, ha sottolineato le difficoltà legate al monitoraggio di un eventuale cessate il fuoco in un’area così instabile e difficile da raggiungere. A peggiorare la situazione, durante i colloqui in Qatar sono emersi attriti su misure di fiducia come il rilascio dei prigionieri, ostacolo che ha rischiato di far fallire le trattative.

Nonostante le tensioni, la pressione diplomatica ha portato alla dichiarazione congiunta, un passo importante che lascia intravedere una possibilità di pace duratura.

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