Lunedì 31 marzo si è abbattuta sulla Grecia una violenta tempesta, che ha colpito in particolare le isole di Paros e Mykonos, come riportato da Euronews. Le potenti piogge hanno provocato numerosi allagamenti e spinto le autorità a chiudere le scuole e a imporre il divieto di circolazione. Contemporaneamente, sui cellulari dei residenti è arrivato un messaggio che li avvertiva di restare in casa, in quanto l’allerta rossa sarebbe durata fino al giorno seguente. La tempesta ha causato moltissimi disagi a Paroikià e Naoussa, due località di Paros note per il turismo, dove l’acqua ha trascinato detriti e automobili lungo le strade. Fortunatamente, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali, non si sono registrati né feriti né dispersi; 13 persone, rimaste intrappolate, sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco. A Mykonos, invece, le piogge si sono abbattute con meno intensità, ma l’acqua ha comunque raggiunto i bar e i ristoranti della zona costiera.
Secondo il Guardian, erano decenni che non si assisteva a un evento meteorologico di questa portata. Le autorità locali hanno effettuato una corsa contro il tempo per ripristinare la viabilità in vista dell’imminente arrivo dei turisti per le vacanze pasquali. I residenti hanno descritto scene «apocalittiche», motocicli e automobili trascinati via, strade trasformate in torrenti fangosi e pieni di detriti. Le famose pareti bianche di Mykonos sono state sporcate dalle acque fangose, mentre le grandinate hanno causato frane in diverse zone dell’isola.
Paros è stata, senza dubbio, l’isola più colpita: secondo i meteorologi, in un paio d’ore è caduta una quantità d’acqua che solitamente si registra in un intero mese. Le devastazioni che sono scaturite da queste alluvioni sono innegabilmente derivanti dai cambiamenti climatici, ma come afferma Kriton Arsenis, ambientalista ed ex eurodeputato, la responsabilità è anche dell’uomo: «Sì, le piogge sono state intense, ma ciò che ha trasformato la situazione in una catastrofe non è stata solo la natura; è stato il risultato di decenni di edificazione insostenibili». Negli ultimi anni si stanno costruendo moltissime abitazioni per soddisfare la domanda turistica e questo sta distruggendo le gole naturali, che «non trattengono né filtrano più l’acqua. La accelerano semplicemente – spingendola giù con forza, finché non inonda le case o non finisce in mare».
Secondo Nikos Syrigos, noto opinionista greco, il turismo è fondamentale per l’economia del Paese e questo fa sì che in estate tutto sia apparentemente perfetto, ma in inverno le zone turistiche sono abbandonate al proprio destino, con pochi investimenti nelle infrastrutture.