Dopo la disfatta e il crollo del 2021 la lira turca è sprofondata. Un forte calo delle riserve della banca centrale e la sua politica monetaria non ortodossa hanno lasciato la valuta sempre più esposta a rischi e in una situazione di stallo con gli alleati della NATO del paese.
La lira, martedì 24 maggio è sulla buona strada per il più grande calo mondiale rispetto al dollaro, scivolando fino all’1,5% al livello debole in cinque mesi. Poco sollievo in vista, soprattutto perché i costi energetici in Turchia stanno aumentando considerevolmente.
“La pressione sulla lira sta aumentando”, ha affermato Per Hammarlund, capo stratega dei mercati emergenti presso SEB AB a Stoccolma. “L’inflazione è persistentemente alta, si registrano segni di rallentamento della crescita in Turchia nei suoi principali partner commerciali e una politica monetaria disastrosamente sbagliata”, ha aggiunto.
E’ il culmine di settimane di turbolenza di mercato che hanno posto fine a un periodo di relativa stabilità per la valuta. Il pericolo è che la valuta possa diventare sempre più vulnerabile, con la banca centrale che si aspetta all’unanimità di mantenere di nuovo i tassi di interessi questa settimana, nonostante l’inflazione sia salita velocemente rispetto agli ultimi decenni.
La posizione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che si oppone all’entrata nella NATO di Svezia e Finlandia non aiutano la situazione.
“Il deterioramento della posizione finanziaria sull’estero, l’aumento dell’inflazione, l’ulteriore disancoraggio delle aspettative dell’inflazione, la divergenza politica dell’Occidente nella NATO e l’incapacità della banca centrale turca di modificare la politica per influenzare gli sviluppi macroeconomici sono tutti fattori che portano alla depenalizzazione della lira per equalizzare le crescenti pressioni economiche”, ha affermato Simon Harvey, responsabile dell’analisi FX di Monex Europe Ltd.
La stabilizzazione della lira dipende molto dalla capacità del governo di trovare altri modi per ripristinare la fiducia tra risparmiatori e investitori. L’anno scorso, ci è voluto un nuovo strumento finanziario per contenere la crisi valutaria della Turchia, con i cosiddetti conti FX protetti che hanno attirato 849 miliardi di lire (53 milioni di dollari) in fondi a partire dal 13 maggio.
Le aspettative che il governo avrebbe introdotto un nuovo programma per sostenere il risparmio in lire hanno contribuito a sostenere la lira lunedì. In assenza di tale annuncio, tuttavia, la valuta è crollata martedì 24 maggio.