giovedì, 21 Novembre 2024
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L’Africa in “Festival”: le potenzialità del cinema africano

I Festival del cinema in Tunisia e Marocco mostrano le capacità di sviluppo artistico ed economico dell’industria cinematografica africana

Nel corso dei mesi di ottobre e novembre il continente africano è stato teatro di due importanti Festival cinematografici, il primo a Cartagine e il secondo a Marrakesh. La realizzazione di questi due eventi, insieme alla larga partecipazione di spettatori nazionali e internazionali, hanno mostrato la capacità attrattiva dell’industria cinematografica africana.

Tra il 29 ottobre e il 5 novembre si è tenuta la 33esima edizione del Festival del cinema di Cartagine. Si tratta di un evento simbolico, in quanto al Festival partecipano pellicole e registi provenienti da tutto il continente.

Come affermato da Baba Diop, critico cinematografico senegalese, il Festival tunisino rappresenta l’unione culturale africana perché «collega Nord e Sud Africa, insieme al mondo arabo e all’Africa subsahariana, molto spesso dimenticata». La vittoria al Festival del film tanzaniano “Tug of War” evidenzia appunto questo legame.

Il Festival di Cartagine, inoltre, è sovvenzionato dal Ministero tunisino della Cultura. Infatti il Festival dà ampio spazio a donne e giovani appassionati che possono beneficiare delle possibilità occupazionali derivanti dall’organizzazione di eventi cinematografici.

Il Festival Internazionale del cinema di Marrakesh, invece, è simbolo della possibilità di esportare il cinema africano all’estero. Il Festival, apertosi l’11 novembre, è un’occasione fondamentale per lo Stato marocchino e la reputazione della monarchia di Mohammed VI. L’evento ha richiamato a Marrakesh numerose personalità del mondo dello spettacolo internazionale, tra cui il regista italiano Paolo Sorrentino che è stato nominato capo della giuria.

In seno al Festival è stato realizzato l’Atlas Workshop, un programma di formazione e finanziamento per artisti emergenti provenienti da Marocco, mondo arabo e Africa.

Secondo un report dell’UNESCO attualmente almeno 5 milioni di africani lavorano nell’industria cinematografica che contribuisce a 5 miliardi del PIL del continente. La Nigeria detiene il primato di profitti, contribuendo da sola alla creazione di più di 2500 film all’anno.

L’organizzazione di festival e l’interesse suscitato nel continente e all’estero potrebbero avere un impatto positivo sull’economia africana. L’UNESCO prevede che l’industria cinematografica possa creare oltre 20 milioni di posti di lavoro e contribuire fino a 20 miliardi al PIL africano.

Rimangono però dei problemi da risolvere affinché il cinema africano si sviluppi senza intoppi. Il primo di questi riguarda la mancanza di accesso uniforme alla tecnologia e alla luce elettrica. Inoltre, lo streaming online e la pirateria digitale potrebbero delegittimare le pellicole indipendenti e il loro finanziamento.

Come sottolineato da Audrey Azoulay, Direttore Generale dell’UNESCO, è necessario dunque rafforzare la cooperazione internazionale per permettere lo sviluppo equo dell’industria culturale e cinematografica nei Paesi africani.

Sara Oldani
Studentessa di Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale
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