domenica, 24 Novembre 2024
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Lima in fiamme: più di 50 morti causati dalle proteste contro la presidente Dina Boluarte

Le proteste contro la presidente del Perù, Dina Boluarte, incendiano Lima

Le proteste contro la presidente del Perù, Dina Boluarte, hanno raggiunto Lima nelle prime ore di giovedì 19 gennaio, dopo un mese e mezzo di disordini sociali nel resto del Paese che hanno causato più di 50 morti.

La crisi è iniziata lo scorso 7 dicembre, quando l’ex presidente Pedro Castillo ha tentato un autogolpe, sciogliendo il Congresso.

I manifestanti chiedono nuove elezioni, le dimissioni di Boluarte, una modifica della Costituzione e il rilascio di Castillo, che si trova in custodia cautelare.

L’ex presidente Castillo è nato nelle zone rurali del Perù e si è presentato come un uomo del popolo. Molti dei suoi sostenitori vengono dalle regioni più povere e sperano che Castillo possa offrire migliori prospettive alla popolazione rurale e indigena del Paese.

La protesta antigovernativa è sfociata in pesanti scontri con le forze dell’ordine, che si sono schierate con scudi antisommossa per bloccare l’accesso alle piazze principali dove si trovano gli edifici governativi. Secondo il generale Victor Sanabria, capo della polizia nazionale nella regione di Lima, circa 11.800 poliziotti vigilavano sulla città già dalla giornata di giovedì 19.

I manifestanti, provenienti soprattutto dal sud del Paese, hanno trascorso la notte di mercoledì 18 gennaio in alcuni campus universitari per poi marciare verso il centro della capitale con lo slogan “la presa di Lima”.

Durante la marcia verso il centro di Lima, due morti sono stati segnalati lontano dalla capitale, uno ad Arequipa, capitale della stessa provincia, e un altro a Macusani, nel sud del Paese. Queste morti fanno salire il bilancio a 55 decessi dall’inizio delle proteste.

Il ministro della Difesa peruviano, Jorge Chávez, ha denunciato giovedì 19 l’incendio di una sede giudiziaria e di una stazione di polizia avvenuto mercoledì a Macusani, nella regione di Puno, nel sud-est del Perù, ad opera dei manifestanti.

«Quelli che marciano ogni giorno, da chi sono finanziati? Vogliono generare caos e disordine per prendere il potere della nazione. E si sbagliano. Dal governo diciamo loro che la situazione è sotto controllo perché agiremo applicando appieno il potere della legge», ha assicurato la presidente del Perù, riferisce EL PAÍS.

Secondo quanto riportato da CNN, la sera di giovedì 19 gennaio, la presidente Dina Boluarte ha lanciato un messaggio alla nazione in cui ha invitato nuovamente al dialogo, «ancora una volta invito al dialogo e alla calma i leader politici che invocano queste marce di protesta, ad avere uno sguardo più autentico, più obiettivo, più unito nei confronti del Paese, e a colloquiare e lavorare per riportare la calma, la pace, l’unità e lo sviluppo della patria» ha dichiarato.

«La legge sarà applicata senza riserve a coloro che stanno commettendo questi atti violenti, che non lasceremo impuniti», ha aggiunto la presidente.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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