giovedì, 21 Novembre 2024
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Turchia: annunciate le elezioni  per il 14 maggio

A causa del terremoto del mese scorso, si supponeva il rinvio delle elezioni parlamentari e presidenziali. L’ ipotesi è stata smentita dal presidente turco

Mercoledì 1 marzo Recep Tayyip Erdogan ha smentito le voci riguardo al possibile rinvio delle elezioni nazionali, in seguito ai terremoti del mese scorso. Attenendosi a quanto programmato, il presidente ha dichiarato che si terranno il 14 maggio, una data a poco più di tre mesi dai devastanti terremoti che hanno ucciso più di 45.000 persone.

«Questa nazione farà ciò che è necessario il 14 maggio, se Dio vuole», ha detto Erdogan in un discorso rivolto ai membri del suo partito AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi – Partito della Giustizia e dello Sviluppo) e tenutosi al Parlamento di Ankara, secondo quanto riporta Al Jazeera.

Prima del disastro, la popolarità di Erdogan era stata erosa dall’aumento del costo della vita e dal crollo della lira. Il governo turco è stato poi chiamato ad affrontare le critiche per la risposta al terremoto conn il più alto tasso di mortalità nella storia moderna della nazione.

In seguito alle accuse da parte dell’opposizione, Erdogan ha ammesso che ci sono stati dei ritardi nella gestione dell’emergenza, ma ha anche affermato che le “campagne negative” sono state condotte per interessi politici. Il presidente ha elencato le operazioni di ricerca, di salvataggio e gli sforzi di recupero dispiegati nell’immediatezza dei terremoti. «Lo Stato è stato sul campo fin dalla prima ora». La priorità della sua amministrazione è per ora la ripresa del Paese, secondo quanto riporta Daily Sabah.

All’interno dell’ambiente politico sono stati espressi dubbi sulla capacità delle autorità di organizzare logisticamente il voto nella zona colpita dal terremoto, dove vivono circa 14 milioni di persone. La criticità della situazione è dimostrata dallo stato di emergenza, dichiarato per tre mesi dallo scorso 7 febbraio, un giorno dopo il sisma.

Una delegazione del YSK (Yüksek Seçim Kurulu – Comitato Elettorale Supremo) è partita lunedì scorso per visitare le province turche. Lo scopo è verificare se sia possibile organizzare elezioni sicure nella regione. Verrà anche valutata l’opzione di allestire i seggi elettorali nelle “tendopoli e nei container” dove sono attualmente ospitati i sopravvissuti.

All’inizio della settimana, l’opposizione ha annunciato che il 2 marzo avrebbe nominato il proprio candidato. L’alleanza, comunemente soprannominata “tavolo per sei”, ha posticipato la scelta del candidato nell’ultimo anno, da quando la Turchia è immersa in un clima elettorale complesso. La nomina era prevista per il 13 febbraio, data annunciata prima del terremoto. Tuttavia la catastrofe ha sconvolto l’agenda del Paese e i politici sono ora concentrati sulla mobilitazione per le vittime.

Secondo i sondaggi, queste elezioni rappresenterebbero la più grande sfida elettorale del presidente in carica, in quanto il rischio di sconfitta è elevato.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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