I presidenti dell’Ucraina Volodimir Zelenski e del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva si sono incontrati per la prima volta giovedì 2 marzo. Durante il dialogo in videoconferenza, hanno discusso della guerra e della ricerca della pace, secondo quanto riportato da una nota della presidenza del Paese sudamericano.
Durante la conversazione tra i presidenti, Zelenski ha invitato Lula a visitare il suo Paese, ricordando di esserci stato sia nel primo che nel secondo mandato.
Poco prima che l’invasione russa compisse un anno, Lula ha rifiutato di dare alla Germania il consenso a consegnare munizioni a Kiev. Inoltre, il presidente del Brasile si sta battendo per un tentativo di mediazione da parte di Paesi che, come il Brasile, non sono direttamente coinvolti nel conflitto.
Tuttavia, la sua proposta non ha riscosso finora molta risonanza tra le grandi potenze che, pur accogliendo con favore qualsiasi iniziativa di pace, sono riluttanti a mettere l’Ucraina e la Russia su un piano di parità, come ha spiegato il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna durante una recente visita a Brasilia.
Nel tentativo di creare il clima necessario per un eventuale sostegno alla proposta di Lula, il ministro degli Esteri brasiliano Mauro Vieira ha avuto colloqui con i suoi omologhi di Russia, Cina e Stati Uniti a Nuova Delhi, nel quadro di una riunione ministeriale del G20.
Al contempo, il presidente ucraino vuole l’aiuto del Brasile per ottenere il sostegno dei governi latinoamericani nella guerra contro la Russia. Il Brasile ha condannato l’invasione, ma preferisce rimanere neutrale nel conflitto, come hanno fatto anche i Paesi confinanti e l’allora presidente, Jair Bolsonaro, che aveva visitato Mosca pochi giorni prima che Vladimir Putin iniziasse la guerra.
Lula ha ricordato a Zelenski che la settimana precedente il colloquio aveva votato a favore della risoluzione ONU sulla guerra perché «il Brasile difende l’integrità territoriale dell’Ucraina». Nonostante la condanna dell’invasione, il Paese latinoamericano non ha aderito alle sanzioni occidentali contro Mosca, come invece fa la maggioranza del cosiddetto Sud globale.
Secondo quanto riferisce El País, Lula ha ribadito «la sua disponibilità a partecipare a qualsiasi sforzo per riunire un gruppo di Paesi in grado di dialogare con entrambe le parti per promuovere la pace». Difatti, il presidente brasiliano sperava di poter concretizzare l’idea nel corso del suo prossimo viaggio ufficiale a Pechino alla fine del mese. Ad ogni modo, le autorità cinesi hanno già presentato una propria iniziativa di pace.
Nei giorni scorsi, il Governo brasiliano ha inoltre suscitato il disappunto degli americani, a seguito dell’autorizzazione dell’attracco di due navi da guerra iraniane a Rio de Janeiro, poiché contro le loro richieste. Il governo israeliano ha criticato la presenza delle navi in Brasile definendola pericolosa e deplorevole.