giovedì, 28 Marzo 2024
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Argentina: blackout lascia circa 20 milioni di persone al buio

Un incendio nella periferia di Buenos Aires lascia milioni di persone senza corrente. Le autorità sospettano sia doloso

Mercoledì 1° marzo, un incendio in una prateria alla periferia di Buenos Aires ha lasciato milioni di argentini senza elettricità. L’incendio, che il Governo ritiene doloso, ha raggiunto le linee elettriche ad alta tensione a General Rodríguez, a ovest della capitale, provocando la disconnessione di diverse centrali elettriche dal sistema nazionale per via dei protocolli di protezione.

Oltre a gran parte della città di Buenos Aires e della sua periferia urbana, il blackout ha interessato le province di Santa Fe, Córdoba, Mendoza, San Juan e alcune aree del nord-ovest del Paese. Quasi il 40% del Paese è rimasto senza luce: circa 20 milioni di persone.

Secondo quanto riportato da El País, l’allarme è scattato quando una delle centrali nucleari più grandi del territorio, Atucha I, ha smesso improvvisamente di funzionare intorno alle quattro del pomeriggio. «In caso di squilibrio, il sistema risponde immediatamente interrompendo la produzione per la sua stessa protezione», ha dichiarato il Ministero dell’energia in un comunicato.

Atucha I, situata a quasi 100 chilometri a nord-ovest di Buenos Aires, è stata la prima a ricevere i segnali dell’incendio che ha colpito tre linee ad alta tensione e ha subito sospeso l’attività. Il sistema di interconnessione del centro e del nord del Paese ha poi replicato il protocollo.

«Entro poco la linea sarà ripristinata nella maggior parte dei punti. Tuttavia, non c’è una certezza totale e potrebbero verificarsi dei problemi. Ad ogni modo, finora non ci sono stati intoppi», ha rassicurato il viceministro dell’energia Santiago Yanotti, come riportato dalla CNN.

Il Ministero dell’Economia e il Ministero dell’Energia si sono rivolti a un tribunale federale chiedendo di «prendere immediatamente tutte le misure necessarie per trovare i responsabili dell’incendio». La linea elettrica colpita collega la città di General Rodríguez con la città di Campana, a circa 70 chilometri a nord, su una sponda del fiume Paraná, il cui delta soffre ogni anno di gravi incendi appiccati da allevatori che cercano nuovi spazi per il pascolo del bestiame. Solo l’anno scorso, tra gennaio e agosto, più di 130.000 ettari sono stati bruciati.

L’Argentina non vedeva un blackout di tale portata da giugno 2019, quando un cortocircuito nella provincia di Entre Ríos, al confine con l’Uruguay, lasciò senza corrente l’intero Paese, quasi 50 milioni di persone, e finì per estendersi oltre il confine.

La situazione allora era diversa, ma un dato serve proprio a confrontare la quantità di energia richiesta nei periodi di caldo intenso. Durante il blackout del 2019, in pieno autunno, il consumo in tutto il Paese ha raggiunto solo 15.000 megawatt. In quest’occasione, le temperature sono evidentemente aumentate a causa del cambiamento climatico e di conseguenza la richiesta di energia è maggiore.

Secondo le informazioni registrate da Cammesa, la società che gestisce l’elettricità nel Paese, il flusso di energia è sceso da quasi 26.000 megawatt a 14.000 in meno di mezz’ora. Il blackout ha colpito i trasporti pubblici elettrificati, come la metropolitana e ha lasciato gran parte della capitale senza acqua corrente.

Tuttavia, gli incendi non costituiscono l’unico problema del Paese. L’Argentina è nel bel mezzo della nona ondata di calore, che mercoledì ha raggiunto temperature fino a 36 gradi in città come Buenos Aires.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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