Il servizio di streaming a pagamento Disney Plus, incentrato su contenuti non solo Disney, ma anche Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic, ha avuto uno splendido esordio in diversi Paesi, raggiungendo 100 milioni di abbonati in soli 16 mesi. Disney Plus è stato reso disponibile nel 2019 negli USA, in Australia, Nuova Zelanda, Canada e nei Paesi Bassi, debuttando infine nel 2020 negli altri Paesi europei. Nel mese di novembre celebra il suo secondo anniversario ed è cresciuto ad un ritmo vertiginoso. Questo lo ha reso una delle piattaforme di intrattenimento di maggior successo sul mercato e un valido concorrente di Netflix, il leader mondiale dello streaming. Disney Plus continua a crescere anche dopo la pandemia, ma non così rapidamente come speravano gli investitori di Wall Street, spaventati dal lento progresso. Attualmente la piattaforma ha 118,1 milioni di abbonati, un numero maggiore rispetto a quello di agosto, in cui se ne contavano 116 milioni, ma è un risultato più debole del previsto che ha causato il calo delle azioni fino al 4,5% nel trading after hours.
L’amministratore delegato (CEO) della Walt Disney Company, Bob Chapek, ha dichiarato in una lettera, destinata agli investitori della società, che quest’ultima si ritiene “estremamente soddisfatta del successo della nostra attività di streaming”, che include altre due piattaforme: Hulu (39,4 milioni di abbonati), con film e spettacoli, e ESPN+ (12,1 milioni di abbonati), dedicata ad eventi sportivi. “Continuiamo a gestire la nostra attività – ha proseguito Chapek – e siamo fiduciosi che il nostro intrattenimento di alta qualità e l’espansione in altri mercati del mondo ci consentiranno di far crescere ulteriormente le nostre piattaforme di streaming a livello globale.” Nonostante questa dichiarazione, nell’ultimo trimestre Disney Plus ha raggiunto solo due milioni di nuovi abbonati, molti meno rispetto ai 12 milioni del trimestre precedente. La crescita attualmente si è stabilizzata in modo evidente.
Quali sono le cause? Innanzitutto, il mercato dello streaming è diventato più affollato da quando è stato lanciato il servizio nel 2019. Inoltre, Chapek ritiene che la causa sia dovuta anche al rallentamento del lancio di nuovi prodotti, a causa del Covid-19. Tuttavia, non bisogna dimenticare che Disney è un’azienda enorme e, differentemente dalle sue attività digitali, quelle nel mondo reale hanno avuto un buon trimestre: i parchi a tema e il merchandising hanno mostrato una solida ripresa dalla pandemia. Dopo ingenti perdite e le chiusure delle attività, le entrate sono nuovamente salite a $ 5,4 miliardi nel quarto trimestre, un aumento del 99% rispetto ai $ 2,7 miliardi di un anno fa. In questo modo, si apre un divario profondo tra i ricavi dei parchi e quelli dell’intrattenimento digitale.