martedì, 3 Dicembre 2024
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Campi Flegrei: aumentano l’attività sismica e la paura dei residenti

Il lento innalzamento del suolo sta causando una frequente attività sismica nell’area vulcanica dei Campi Flegrei. L’Osservatorio Vesuviano assegna lo stato di allerta giallo

Da alcuni mesi una serie di terremoti si sta verificando nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, in Campania, ha riportato la BBC. La sera di lunedì 20 maggio e durante le ore notturne, sono stati oltre 160 i terremoti registrati. Una scossa di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni secondo gli esperti, è stata avvertita a Pozzuoli intorno alle otto di sera.

Gli abitanti, spaventati, si sono precipitati per le strade, hanno scelto di dormire in tenda o hanno optato per farsi ospitare da parenti in città vicine. «Questa volta è stata dura – ha detto un residente di Napoli – sembrava non finire più».

Le scosse non hanno causato alcun danno significativo agli edifici, ma le scuole sono rimaste momentaneamente chiuse per degli accertamenti. Un carcere femminile di Pozzuoli, invece, è stato evacuato per precauzione.

I Campi Flegrei sono un campo vulcanico attivo la cui ultima eruzione risale al 1538. L’area comprende, tra gli altri, il comune di Pozzuoli nonché parte della città di Napoli. Secondo i dati riportati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al momento lo stato di allerta dell’area è passato a “giallo”, indicando un’alterazione dell’attività ordinaria che caratterizza la zona.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha avvisato la popolazione del fatto che altri terremoti seri si potrebbero verificare in futuro: «Dobbiamo gestire questa situazione di emergenza con cui probabilmente conviveremo per mesi». Manfredi ha poi aggiunto: «Mai questo territorio è stato controllato come adesso, quindi cerchiamo di vivere il più normalmente possibile».

L’attività sismica che si sta registrando presso i Campi Flegrei, in aumento negli ultimi due anni, è dovuta a un fenomeno noto con il nome di bradisismo, che consiste nel lento innalzamento e abbassamento del suolo. Questo fenomeno è provocato dall’aumento o dalla diminuzione della pressione nel sottosuolo, a sua volta dovuti all’attività idrotermale o al cambiamento di volume di una camera magmatica, riferisce il Guardian.

Attualmente, la zona sta attraversando una fase di innalzamento. Questa deformazione del suolo sta continuando a una velocità di 2 cm al mese, velocità superiore rispetto all’anno scorso, secondo quanto affermato da Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV.

Il Governo italiano ha recentemente aggiornato il piano per evacuare, in caso di eruzione, le 500.000 persone che risiedono nella zona rossa e programmato delle prove a fine maggio. L’evacuazione dovrebbe svolgersi in 72 ore attraverso autobus, barche e treni, riporta ancora la BBC. Ma secondo le dichiarazioni di un residente di Pozzuoli, gli abitanti non erano informati del piano e ciò ha comportato panico durante le scosse di lunedì.

Nel dettaglio, sono compresi nella zona rossa i comuni di Pozzuoli e Bacoli e alcuni quartieri di Napoli, tra cui Chiaia e Vomero. Il resto del capoluogo campano è classificato come zona gialla, riferisce Euronews. In ogni caso, gli esperti ritengono improbabile un’eruzione a breve nell’area.

Anna Valle
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
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