giovedì, 28 Marzo 2024
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Il “deliberato massacro” di Bucha e il ritiro delle truppe russe da Kiev

A Bucha sono quasi 300 civili trovati seppelliti in fosse comuni dopo l'arrivo dell'esercito russo. La resistenza ucraina, tuttavia, ha reso l'avanzata russa verso Kiev più difficile

Dmytro Kuleba, Ministro degli Affari Esteri ucraino, ha definito il massacro avvenuto nella città di Bucha, vicino Kiev, “deliberato”.

Secondo quanto riportato da The Moscow Times, le autorità locali hanno annunciato il ritrovamento di circa 300 corpi in fosse comuni.

I giornalisti dell’AFP, agenzia di stampa francese, hanno documentato la presenza di 20 corpi, in abiti civili, sparsi lungo una strada. Uno dei civili aveva le mani legate dietro la schiena con un panno bianco, ed il passaporto ucraino aperto lasciato accanto al suo corpo.

In seguito all’annuncio da parte delle truppe russe che “gli obiettivi da perseguire nell’Ucraina centrale erano stati raggiunti” e, dopo la scelta di concentrare i combattimenti nella parte orientale del paese, i reporter della BBC si erano recati a Bucha.

In realtà, nella città ucraina le truppe russe avrebbero incontrato una forte resistenza alle porte della capitale, le prove sono gli arsenali russi distrutti, trovati nelle strade periferiche.
Quando le truppe russe si stavano dirigendo verso Kiev tramite Bucha, sono incorse in un agguato.

I testimoni hanno dichiarato ai microfoni della BBC che gli ucraini hanno attaccato i convogli russi con droni da attacco.

Le reclute russe sono fuggite dopo lo scontro, chiedendo aiuto alla popolazione locale e di non essere consegnati alle forze ucraine. Un uomo di circa 70 anni ha dichiarato «Mi dispiaceva per quei giovani. Avevano dai 18 ai 20 anni, con tutta la vita davanti a loro».

La Russia nega ogni accusa e afferma che si tratta di propaganda anti-russa montata ad arte dalle autorità di Kiev.

Il presidente ucraino ha dichiarato che i militari hanno riconquistato le zone attorno alla capitale, annunciando il ritiro dei russi dalle città vicino Kiev e l’avanzata ad est.

La situazione si fa più difficile nel Donbass, dove Mosca afferma di aver conquistato la maggior parte della città di Novobakhmutovka, a nord di Donetsk.

Elena Panniello
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
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