venerdì, 29 Marzo 2024
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Il Messico scioglie un’unità speciale che collaborava con la DEA

Gli agenti dell’unità specializzata nella lotta al narcotraffico hanno collaborato alla cattura e incarcerazione di El Chapo, il capo della droga messicano

Il Messico ha sciolto l’unità speciale antinarcotici che lavorava da 25 anni in collaborazione con la DEA (l’organo per l’applicazione delle politiche sulle droghe statunitense) per combattere il crimine organizzato. Ciò ha significato un duro colpo nella cooperazione bilaterale in materia di sicurezza, come hanno raccontato due fonti anonime della DEA all’agenzia stampa britannica Reuters.

Il Governo messicano ha informato formalmente la DEA nell’aprile dello scorso anno che l’unità era stata chiusa, ma la notizia non è stata diffusa fino a questi giorni. Reuters non è riuscita a scoprire il motivo per cui il governo non abbia annunciato pubblicamente questa decisione quando è stata presa.

Il gruppo faceva parte delle Sensitive Investigative Units (SIU) della DEA che operano in 15 paesi e che sono considerata estremamente importante per gli agenti statunitensi che lavorano nello smantellamento delle reti di contrabbando e nella cattura dei capi dei cartelli della droga. Queste unità sono addestrate dalla DEA, ma restano sotto il controllo dei governi nazionali. Una seconda unità messicana delle SIU, che ha sede nell’ufficio del Procuratore Generale della Repubblica e che è indipendente dal governo, sta continuando tuttavia ad operare.

Uno degli agenti intervistati da Reuters afferma che il gruppo è stato completamente smantellato senza giustificazioni. I 50 e più agenti che facevano parte dell’unità erano considerati i migliori e hanno partecipato alla cattura, tra gli altri, di Joaquín Guzmán, detto El Chapo, uno dei grandi leader del narcotraffico, capo del cartello di Sinaloa.

La cooperazione tra il Messico e gli Stati Uniti unisce le forze per contrastare alcune tra le grandi reti del crimine organizzato del mondo. Il Messico è uno dei centri principali del commercio multimilionario mondiale del narcotraffico e l’annientamento di questa unità probabilmente renderà più difficile la cattura e i procedimenti giudiziari dei capi mafiosi.

La chiusura dell’unità potrebbe inoltre provocare danni tra le strade degli Stati Uniti, dove le autorità lottano per ridurre l’aumento di overdose che lo scorso anno hanno provocato più di 100.000 morti, per la maggior parte causate dalla nuova ondata di droghe sintetiche che sono entrate nel mercato, come il Fentanyl, prodotto dai cartelli messicani.

Secondo Mike Vigil, ex direttore per le operazioni internazionali della DEA, la chiusura delle SIU e la restrizione sulla cooperazione in sicurezza avranno ripercussioni su entrambi i paesi. Ciò comporterà più violenza in Messico e più droga negli USA.

Questa chiusura è l’esempio recente della rottura che c’è stata tra la DEA e il Messico da quando Andrés Manuel López Obrador è diventato presidente nel 2018 e ha promesso di riformare la politica sulla sicurezza nazionale. Il presidente ha infatti optato per operazioni meno belligeranti e per lo sradicamento del problema di base che causa la creazione di cartelli della droga e dello spaccio della droga stessa, ovvero la povertà.

Megan Manduca
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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