giovedì, 28 Marzo 2024
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In che modo l’EU può allontanarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia?

Il 2 maggio si è svolto l'incontro fra i vertici dell'UE per decidere come agire in merito all'embargo ai combustibili fossili dalla Russia. Tuttavia, per molti paesi, l'indipendenza da Mosca in termini energetici potrebbe non essere raggiunta nel breve termine

I paesi dell’Unione Europea sono divisi circa le modalità in cui potrebbero allontanarsi dalla dipendenza dalla Russia per gas e petrolio. Attualmente, Germania e Italia sarebbero le nazioni più dipendenti dai prodotti russi, rispettivamente per il 42,6% e 29,2%.

Il ministro dell’economia tedesco ha affermato che la Germania sarà in grado di applicare un embargo sul petrolio russo entro il 2022. Le reazioni a questa dichiarazione sono state controverse, come riferisce la BBC. L’Ungheria ha annunciato che si opporrà a questa decisione.

I ministri dell’Unione si sono incontrati lunedì 2 maggio per decidere come agire. Le due sfide più importanti riguardano il pagamento dell’energia russa in un modo che non indebolisca l’effetto delle sanzioni applicate, e parallelamente come sviluppare nuove fonti di energia alternative per staccarsi dalla dipendenza russa.

Kadri Simson, direttore del centro per le Politiche energetiche dell’UE, durante l’incontro del 2 maggio ha affermato che il blocco alle forniture di gas per la Polonia e la Bulgaria da parte di Putin non ha fatto che rafforzare la volontà di “diventare indipendenti a livello energetico” dalla Russia.

Gazprom, gigante dell’energia russa, ha bloccato la fornitura di gas a Polonia e Bulgaria a seguito del rifiuto delle due nazioni di effettuare i pagamenti in rubli, come stabilito in precedenza dal presidente Putin.

Kadri Simon ha ribadito che il pagamento di gas in rubli alla Russia sarebbe “una violazione delle sanzioni”.

L’Europa è attualmente il principale acquirente di combustibili fossili dalla Russia. Tuttavia, alcuni paesi ne sono più dipendenti di altri, e, per questo motivo, i tagli alle forniture potrebbero avere un enorme impatto sull’economia.

Slovacchia e Ungheria l’anno scorso hanno ricevuto rispettivamente il 96% e il 58% di petrolio dalla Russia, come riportano le stime del’Agenzia Internazionale per l’Energia.

Elena Panniello
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
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