martedì, 3 Dicembre 2024
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Colombia: il governo propone un patto nazionale per fermare la violenza contro le donne

Di fronte al pericoloso aumento dei casi di violenza di genere in Colombia, la vicepresidenza e il Consiglio per la parità promuovono un piano globale per fermare la violenza contro le donne

A seguito di una serie di femminicidi e aggressioni sessuali che hanno fatto notizia in Colombia nell’ultimo mese, la vicepresidente Francia Márquez e la Consigliera per la parità Clemencia Carabalí, insieme ad oltre 500 donne, hanno firmato lo scorso venerdì 2 dicembre il Patto nazionale per l’eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne e la violenza di genere. 

Il lancio dell’iniziativa ha avuto luogo a Quibdó, nel dipartimento di Chocó, alla presenza del ministro dell’Interno Alfonso Prada, della ministra del Lavoro Gloria Inés Ramírez, di diverse organizzazioni sociali e di organismi internazionali. 

Come riportato da El País, secondo la consigliera Carabalí, il Patto muove da «un fermo proposito di definire e attuare azioni concrete ed efficaci, con un approccio di genere, territoriale e intersezionale, per la prevenzione, la segnalazione e il perseguimento di tutte le forme di violenza di genere». L’obiettivo è infatti quello di attuare misure urgenti per mitigare l’ondata di violenza maschile che si è registrata nel Paese, come dimostrano i dati pubblicati da UN Women: nel 2021 sono stati registrati più di 800 femminicidi e circa 30.000 donne hanno subito atti di vittimizzazione. 

Per far fronte al preoccupante aumento di questi episodi, il Patto prevede un piano operativo con numerose azioni strategiche. Una prima azione è quella di istituire programmi di formazione in materia di educazione sessuale e riproduttiva fin dalla prima infanzia, che promuovano un’idea di mascolinità non violenta. Altre azioni sono la promozione di politiche pubbliche per combattere fenomeni come lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti, e il rafforzamento delle misure di protezione per le vittime, soprattutto da parte delle istituzioni che perseguono i colpevoli.

Il Patto prevede inoltre misure per rafforzare i sistemi di informazione pubblica sulla violenza di genere. Come riportato da El País, le organizzazioni femminili e il movimento femminista hanno dimostrato che in Colombia non si hanno dati precisi sugli atti di violenza femminicida e le attiviste lamentano che sia possible che nella maggior parte dei casi non si sporga nemmeno denuncia, per cui, per una rappresentazione più fedele della realtà, le cifre ufficiali andrebbero raddoppiate.

Infine, il documento prevede la promozione di una maggiore partecipazione femminile al potere e agli spazi decisionali. Secondo quanto riportato da El País, la Vicepresidente Márquez ha invitato gli uomini a lavorare per per smontare i costrutti maschilisti e patriarcali e ha esortato all’unità le donne del Paese: «Le donne colombiane meritano di vivere una buona vita, di vivere senza paura. Quando ci teniamo per mano e lavoriamo insieme, siamo una potenza che nessuno può fermare»

Margherita Santoni
Studentessa della facoltà di Interpretariato e Traduzione
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