venerdì, 29 Marzo 2024
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Manifestare funziona: l’esempio della Georgia

Migliaia di cittadini hanno protestato contro una proposta di legge che li avrebbe allontanati ancor di più dall'Unione Europea ed avvicinati al Cremlino

Il 7 e 8 marzo migliaia di persone hanno manifestato a Tbilisi contro una proposta di legge che, come spiega Eurasianet, avrebbe dichiarato agenti stranieri le ONG che ricevono il 20% delle sovvenzioni dall’estero. Una legge simile è già in vigore in Russia dal 2012 e ha apportato inasprimenti per i dissidenti, ma non solo, anche ulteriori ostacoli per i mass media e le ONG finanziate dall’Occidente.

La Georgia un anno fa ha richiesto l’adesione all’Unione Europea ma è stata respinta, al contrario delle richieste per avviare l’iter di adesione di Ucraina e Moldavia, a causa del partito di maggioranza Sogno Georgiano che si sta progressivamente allontanando dai principi democratici. Una legge come quella proposta allontanerebbe ancora di più la possibilità della Georgia di far parte dell’Unione Europea, tant’è che il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha dichiarato che l’adozione di una legge del genere non è compatibile con l’UE, nonostante la maggior parte della popolazione georgiana ne voglia far parte.

Secondo quanto riferisce il Guardian, la proposta di legge è stata definita dai manifestanti come una legge russa, nonostante non ci siano prove che il Cremlino si sia intromesso nella questione. È da notare però che Bidzina Ivanishvili, il fondatore del partito Sogno Georgiano, è in ottimi rapporti con il governo di Mosca. La rabbia dei manifestanti difatti si è canalizzata anche contro di lui, oltre che alla proposta di legge, e alcune centinaia di persone hanno provato a fare irruzione nel Parlamento. La risposta della polizia è stata immediata: idranti sui manifestanti che sventolavano la bandiera dell’Unione Europea. I dimostranti, però, sono stati ascoltati e la proposta di legge è stata ritirata, come è possibile notare nel discorso alla Nazione della Presidente Salomé Nino Zourabichvili che ha affermato come uno Stato democratico debba tenere in considerazione la volontà del popolo. Ciononostante, Gigi Ugulava, uno dei leader dell’opposizione, ha dichiarato: «questa è una vittoria, ma una vittoria intermedia». L’obiettivo finale è la formalizzazione della revoca legislativa e la liberazione di 66 persone arrestate durante le manifestazioni.

Alessia Bianconi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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