lunedì, 29 Aprile 2024
HomeL'Italia nel MondoLouise Michel: la nave umanitaria finanziata da Banksy in stato di fermo...

Louise Michel: la nave umanitaria finanziata da Banksy in stato di fermo a Lampedusa

La nave Louise Michel è stata bloccata a Lampedusa per i troppi soccorsi in mare, in violazione alle disposizioni vigenti

Domenica 26 marzo la nave della ONG finanziata dall’artista britannico Banksy, e dedicata all’insegnante e rivoluzionaria francese Louise Michel, è stata sequestrata a Lampedusa per i troppi salvataggi effettuati nel Mediterraneo. Come dichiarato dal Guardian, la nave sarà in stato di fermo per 20 giorni poiché il Governo italiano ha emanato nuove leggi sulle ONG, tra cui una che vieta la possibilità di salvataggi multipli. La nave, infatti, ha effettuato un primo soccorso e le autorità italiane hanno incaricato la Louise Michel di dirigersi verso il porto di Trapani. Tuttavia, a causa degli elevati numeri di chiamate da altre persone in difficoltà, l’equipaggio ha deciso di ripartire infrangendo le nuove disposizioni ministeriali. Direttamente dall’account Twitter della ONG si può leggere: «una delle navi si era rovesciata e 34 persone sono state salvate durante la notte. Una madre con il suo bambino privo di sensi sono stati evacuati insieme a una persona in pericolo di vita. Una Guardia costiera italiana era presente nel momento in cui le persone erano in acqua chiedendo aiuto, ma ha ignorato le continue chiamate di soccorso per 37 minuti, dopodiché ha deciso di intervenire».

Tutto ciò è accaduto dopo la tragedia avvenuta a febbraio a Cutro (KR) dove è avvenuto un naufragio di un’imbarcazione contente circa 200 persone, di cui 90 sono decedute. «Queste morti non sono né un incidente né una tragedia. Sono volute», così ha dichiarato su Twitter l’equipaggio della ONG Louise Michel. L’obiettivo di quest’ultima, come affermato dalla capitana Pia Klemp, è quello di superare la Guardia costiera libica prima che prenda i migranti ed i rifugiati per portarli nei campi di detenzione. Nel sito della ONG viene reso esplicito il fatto che sia inverosimile che in uno degli specchi d’acqua più trafficati d’Europa ci sia bisogno di navi umanitarie private. Gli stati europei, accusano ancora, hanno smesso di prendere in considerazione le varie richieste di aiuto di persone che cercano di attraversare il Mediterraneo per salvarsi, con la conseguenza di rendere queste acque la frontiera più letale al mondo.

Alessia Bianconi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti