mercoledì, 24 Aprile 2024
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Processo Gandhi: nuova udienza il 13 aprile

Il leader dell'opposizione indiano presenta ricorso davanti al tribunale contro la condanna di diffamazione

Il leader dell’opposizione indiana, Rahul Gandhi, ha presentato ricorso davanti al tribunale contro la sua condanna per diffamazione. Il tribunale indiano della città di Surat, nello stato del Gujarat, ha accolto il ricorso del leader spostando l’udienza al 13 aprile.

Rahul Gandhi è un politico indiano, discendente dalla famiglia Nehru-Gandhi, una delle famiglie più potenti dell’India. Nel 2007, Rahul è stato nominato segretario generale dell’All Indian Congress Committee, carica che avrebbe potuto portarlo alla guida del Pese in caso di vittoria da parte del Partito del Congresso alle ultime elezioni.

Il 23 marzo il tribunale di primo grado aveva condannato il leader 52enne, Gandhi, a due anni di carcere con l’accusa di diffamazione a causa di un commento fatto durante un discorso nel 2019 per la campagna elettorale delle elezioni generali.

Nel discorso, il leader del Congresso aveva fatto riferimento a due uomini d’affari latitanti, entrambi soprannominati Modi, come il primo ministro Narendra Modi, e aveva chiesto alla platea: «Come mai tutti i ladri hanno il nome Modi?», secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Dopo la condanna del tribunale, nel marzo del 2023, il parlamento indiano ha espulso Gandhi facendo riferimento alla legge sulle elezioni in India, la quale prevede l’espulsione di qualsiasi legislatore che sia condannato per qualsiasi reato con una pena non inferiore a due anni di reclusione.

L’opposizione, di cui Gandhi è il leader, ha dichiarato che: la condanna e la squalifica del leader dal parlamento, rappresentano la forza e le tattiche intraprese dal governo Modi per cercare di contrastare i nemici politici.

Il giorno dopo la condanna di Gandhi, 14 partiti politici hanno presentato congiuntamente una petizione alla Corte Suprema, affermando che i gruppi di opposizione erano stati selettivamente presi di mira dalle agenzie investigative federali

Giulia De Franco
Studentessa Investigazione, Criminalità e sicurezza Internazionale
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