giovedì, 18 Aprile 2024
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Afghanistan: nelle Nazioni Unite non c’è posto per le donne

Il governo talebano impone il divieto alle donne afghane dipendenti delle Nazioni Unite di lavorare: uffici vuoti per 48ore

Il governo talebano decide di vietare alle donne afghane, dipendenti delle Nazioni Unite, di lavorare sul territorio afghano.

Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, ha affermato che la decisione del governo talebano va a compromettere la capacità delle organizzazioni umanitarie di lavorare in Afghanistan, dove circa 23 milioni di persone, più della metà della popolazione del paese, hanno bisogno di aiuto, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

In segno di protesta alle ulteriori restrizioni sulle donne, le Nazioni Unite hanno chiesto al proprio personale di non presentarsi negli uffici per 48 ore, ha affermato un alto funzionario delle Nazioni Unite, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

I portavoce dell’amministrazione talebana e del ministero dell’informazione afghano non hanno lasciato nessuna dichiarazione rispetto alla decisione del governo.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, considera inconcepibile qualsiasi divieto alle donne afgane di lavorare per le Nazioni Unite nel loro paese.

Le Nazioni Unite stanno esaminando le conseguenze della nuova disposizione del governo talebano e come questa influenzerà le operazioni che l’organizzazione svolge sul territorio.

I talebani, dopo essere ritornati al potere, hanno dichiarato di voler rispettare i diritti delle donne in conformità con la loro interpretazione della legge islamica, questo però ha comportato il rafforzamento dei controlli sull’accesso delle donne alla vita pubblica. 

Giulia De Franco
Studentessa Investigazione, Criminalità e sicurezza Internazionale
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