giovedì, 25 Aprile 2024
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America Latina e Caraibi: si registra un calo vertiginoso delle vaccinazioni infantili

L'America Latina e i Caraibi passano da avere uno dei tassi di immunizzazione infantile più alti al mondo a essere agli ultimi posti

Negli ultimi dieci anni, l’America Latina e i Caraibi sono passati da avere uno dei tassi di immunizzazione infantile più alti al mondo ad essere agli ultimi posti. Circa 2,4 milioni di bambini nella regione non hanno ricevuto il ciclo completo delle vaccinazioni basilari. Molti di loro non hanno ricevuto alcuna dose. Ciò lascia un bambino su quattro esposto a una serie di infezioni facilmente prevenibili con il vaccino, come l’epatite B, il morbillo e il tetano.

La pandemia è stata il principale ostacolo, ma non l’unico. La povertà, la mancanza di fondi e la crescente instabilità politica e sociale del continente hanno contribuito al declino più brutale degli ultimi trent’anni.

Secondo un rapporto dell’UNICEF del 2023, nella regione, la copertura della terza dose di vaccino contro difterite, tetano e pertosse, la principale vaccinazione per i bambini sotto l’anno di età, è diminuita del 18% dal 2012 al 2021. Il continente è passato dal 93% di bambini vaccinati ad appena il 75%, ponendo l’America Latina e i Caraibi al di sotto della media mondiale (81%) e quasi alla pari con l’Africa orientale e meridionale (74%), come riportato da El Pais.

«La situazione può essere ribaltata solo con maggiori investimenti e consapevolezza. È necessario rilanciare le strutture cliniche mobili, le politiche pubbliche e le misure sanitarie comunitarie. Dobbiamo aumentare i collaboratori per garantire che questi servizi raggiungano chi ne ha bisogno», spiega Ralph Midy, consulente regionale dell’UNICEF per l’immunizzazione in America Latina e nei Caraibi.

Tra i dati più preoccupanti emergono quelli relativi ai bambini che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Il fenomeno noto come “bambini zero” ha colpito soprattutto Brasile (700.000), Messico (316.000) e Venezuela (120.000).

Nella regione, sono più di 1,7 milioni i bambini che rientrano in questa categoria, la maggior parte dei quali accomunati dallo stesso fattore: la povertà. Anche se sotto diverse forme – migrazioni, disastri naturali, instabilità politica, violenza – nell’ultimo decennio le vaccinazioni sono diminuite perché la popolazione vulnerabile sta crescendo e le vaccinazioni sono sempre meno nella lista delle priorità delle famiglie.

«La prima cosa a cui pensano le persone che vivono in povertà, di solito non è il vaccino. Pensano a cosa mangiare e alla sicurezza dei loro figli. Inoltre, la maggior parte dei paesi dell’America Latina non ha programmi attivi per individuare le popolazioni vulnerabili impossibilitate a raggiungere i centri sanitari e per riuscire così a somministrargli i vaccini necessari», spiega Roberto Debbag, presidente della Società latino-americana di malattie infettive pediatriche.

Si stima che vaccinare un bambino con tutte le iniezioni necessarie costi 58 dollari. Al contrario, le conseguenze di una mancata vaccinazione sono incalcolabili. Secondo l’UNICEF, per ogni dollaro investito nella vaccinazione, c’è un ritorno di 26 dollari. «Il rischio di non fare nulla è molto serio: si creerebbe un’enorme destabilizzazione della regione», afferma Ralph Midy.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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