giovedì, 21 Novembre 2024
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Verso le europee, Ungheria: Magyar contro Orbán

Ex membro della cerchia ristretta del premier ungherese, Péter Magyar vuole riuscire laddove altri hanno fallito: batter Orbán

A Budapest c’è un nuovo attore politico che sta causando grattacapi al governo ungherese. È Péter Magyar, che, forte della sua esperienza come esponente della cerchia di Orbán, può avere successo laddove altre figure dell’opposizione hanno fallito.

Nei quattordici trascorsi da quando il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, è tornato al potere e ha messo il paese su un percorso che l’Unione Europea considera sostanzialmente illiberale, sono stati diversi i leader dell’opposizione che hanno cercato di scalzarlo.

Péter Magyar, ex membro della cerchia più elitaria del partito al potere, Fidesz, si è lanciato in campagna elettorale per convincere gli ungheresi che il governo di Orbán può essere sconfitto.

«Due mesi fa nessuno in Ungheria mi conosceva», ha detto Magyar in un’intervista al Guardian a margine di una manifestazione lo scorso 7 aprile, quando ha guidato una protesta di decine di migliaia di persone davanti al palazzo del parlamento di Budapest.

Il 43enne ha focalizzato l’attenzione politica degli ungheresi dopo aver rotto apertamente con il governo, essersi rivolto ai pubblici ministeri con accuse di corruzione contro l’amministrazione Orbán e aver reso pubblica una registrazione di Judit Varga, la sua ex moglie, ministro della giustizia dal 2019 al 2023, mentre discuteva di ciò che Magyar ha definito «atti di corruzione ai più alti livelli di governo».

Proveniente da un ambiente molto conservatore dell’alta società di Budapest, l’avvocato 43enne propone una terza via centrista, spiega Albert Kornél su Le Figaro. Per questo vuole radunare attorno a sé i delusi di Fidesz, così come coloro che hanno perso ogni speranza di cambiamento politico e che non hanno più fiducia che i partiti tradizionali della sinistra e dell’opposizione liberale possano un giorno battere Viktor Orbán. Magyar, infatti, prende le distanze anche dai partiti di opposizione tradizionali, criticando non solo Orbán ma anche alcuni oppositori del governo e chiedendo agli ungheresi conservatori, di sinistra e liberali di unirsi al suo movimento.

«L’obiettivo, ovviamente, è quello di avere un partito, per poter candidarsi alle elezioni del Parlamento europeo del 9 giugno», ha detto Magyar, mentre alcuni sondaggi valutano il suo sostegno tra il 15% e il 21%. Pur avendo affermato che intende candidarsi capolista, ha aggiunto: «La mia intenzione non è andare a Bruxelles, perché devo costruire il partito in Ungheria». I messaggi di Magyar sono, infatti, concentrati fortemente sulle questioni interne, in particolare sulla lotta alla corruzione e sul miglioramento della qualità della vita degli ungheresi, mentre le questioni europee e la posizione di Budapest nella UE passano in secondo piano.

Alla domanda su cosa lo distingue dalle altre figure politiche dell’opposizione ungherese che hanno cercato, senza riuscirci, di attrarre un ampio segmento di elettori, Magyar – che ha fatto molto affidamento sui social media per costruire il suo nuovo marchio politico – ha sottolineato la sua esperienza all’interno del sistema di Orbán. Lo può sconfiggere, a suo avviso, perché lo conosce.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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