lunedì, 9 Dicembre 2024
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L’immigrazione che ha portato Trump alla vittoria

Il Texas avrebbe contribuito significativamente alla vittoria di Trump, giocandosi la carta dell'immigrazione

Dal 2022 ad oggi, il Texas è stato teatro di innumerevoli partenze di autobus, con destinazione New York, Chicago, Denver e tante altre grandi città. I passeggeri sono migranti irregolari che, una volta superate le frontiere e approdati in Texas, vengono spediti a nord, attraverso quella che il New York Times definisce una “trovata” tutta politica. Il governatore Repubblicano del Texas, Greg Abbott, in carica dal 2015, è l’artefice di questo programma, parte integrante di un’operazione militare congiunta, “Operazione Lone Star”, con l’obiettivo di contrastare l’aumento dell’immigrazione clandestina, del traffico di droga e di esseri umani.

Come specificato da ABC13, gli autobus in questione avevano un obiettivo chiaro: trasportare i migranti dai confini del Texas alle grandi città democratiche statunitensi. Il vero target di Abbott consisteva però nell’attirare l’attenzione e le preoccupazioni dell’intera nazione sui confini meridionali del Texas, accendendo il già caldissimo tema dell’immigrazione, che ha infatti riempito le pagine dei quotidiani, specialmente durante la campagna elettorale per le presidenziali. Il New York Times parla infatti di denunce arrivate direttamente dai democratici, che hanno tradotto la mossa politica del governatore in uno stratagemma per usare i migranti come pedine politiche.

Il numero di persone trasportate ammonta a circa 119 mila, ridistribuite in città come New York, Chicago e Denver. E sono proprio i democratici di queste grandi città a sostenere che il successo di Trump negli swing states non sia esclusivamente legato ai voti ricevuti dalle comunità locali, ma ai titoli dei giornali, che hanno riproposto senza sosta la questione flusso migratorio, spesso destinato a città prive di adeguate risorse per gestirlo.

A settembre del 2023, effettivamente, il sindaco di New York, Eric Adams, aveva lanciato l’allarme, affermando che un fenomeno del genere avrebbe «distrutto la città», e che il governo locale non aveva ricevuto aiuti adeguati. «Non stiamo ottenendo alcun appoggio in questa crisi nazionale», ha ribadito.

I Repubblicani hanno preso la palla al balzo, utilizzando le affermazioni del democratico Adams, per ritorcerle contro la stessa amministrazione Biden. Inoltre, Mike Banks, ex agente della polizia di frontiera, intervistato dal New York Times, ha sostenuto che il programma di trasporto dei migranti (che doveva ufficialmente proteggere il Texas), ha fatto sì che il tema rimanesse caldo tra la popolazione. I sondaggi mostrano infatti che l’immigrazione aveva assunto un peso sempre maggiore tra gli elettori, con il sostegno di molti di questi alle dure posizioni di Trump, tra cui le deportazioni di massa e la costruzione di un muro di confine.

Tuttavia, sul fronte immigrazione, la mossa decisiva per la vittoria Trumpiana sarebbe stata la dichiarazione dell’ufficio di Abbott, che ha accusato l’amministrazione Biden-Harris di «rifiutarsi di applicare le leggi federali sull’immigrazione e mantenere al sicuro i confini, permettendo così il raggiungimento di un livello record di immigrazione illegale», insieme all’entrata di «armi e droghe mortali come il fentanyl».

Abbott conclude affermando che il Texas avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per reagire alla «crisi dei confini che porta il nome Biden-Harris». Il resto è storia.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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