venerdì, 24 Gennaio 2025
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Aleppo cade sotto il controllo dei ribelli

Un colpo al governo di Assad e una nuova fase nel conflitto siriano

Alla fine di novembre 2024, i ribelli siriani guidati da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) hanno conquistato la città di Aleppo in una rapida offensiva, segnando un momento cruciale nella guerra civile siriana.

Workers’ Liberty guarda al contesto in cui è avvenuta l’offensiva, infatti il successo dei ribelli si inserisce in un quadro di alleanze frammentate e interessi geopolitici contrastanti. HTS, un gruppo nato da una scissione di al-Qaeda, è stato in grado di mobilitare forze significative grazie al sostegno indiretto di altri attori regionali, come la Turchia, nonostante l’assenza di un intervento diretto di grandi potenze.

Come riportato da DW, la caduta di Aleppo è avvenuta dopo una ritirata delle forze del regime siriano, che hanno lasciato posizioni chiave come l’aeroporto internazionale di Aleppo. Nonostante il supporto aereo della Russia, le truppe di Assad non sono riuscite a fermare l’avanzata dei ribelli, evidenziando gravi carenze operative e logistiche. L’offensiva ribelle ha portato alla conquista di numerosi quartieri e villaggi circostanti, causando la fuga di circa 14.000 civili verso altre aree controllate dal regime, tra cui Latakia e Hama. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, almeno 301 persone, inclusi 28 civili, sono state uccise durante i combattimenti.

Le Monde sottolinea che la caduta di Aleppo rappresenta un imbarazzo significativo per il regime di Bashar al-Assad e i suoi alleati, in particolare la Russia. Mosca, già impegnata militarmente in Ucraina, ha ridotto la presenza delle sue forze di terra in Siria, limitando la capacità del regime di difendersi da attacchi di questa portata. La presa della città potrebbe avere implicazioni geopolitiche significative, con l’Iran che ha già condannato attacchi ribelli contro il suo consolato ad Aleppo. Intanto, i leader di HTS hanno dichiarato che l’offensiva è una risposta agli attacchi indiscriminati del regime contro civili nelle aree ribelli.

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