Nella mattinata di martedì 4 febbraio, la Svezia è stata teatro della sparatoria più letale della sua storia, secondo quanto riportato da Reuters. Il capo della polizia locale, Roberto Eid Forest, ha dichiarato ai giornalisti che l’aggressore avrebbe agito senza l’aiuto di altre persone e che al momento non risultano legami con il terrorismo.
La sparatoria è avvenuta a Örebro, presso il Campus Risbergska, una scuola per adulti che ospita anche istituti per bambini. Il bilancio attuale è di undici morti e un numero non ancora definito di feriti. Tra le vittime è incluso anche l’attentatore.
Un’insegnante ha raccontato all’agenzia di stampa britannica che qualcuno ha spalancato la porta della sua classe, avvertendo tutti di uscire immediatamente. La docente e i suoi quindici studenti si sono precipitati nel corridoio e hanno iniziato a correre, uscendo dall’edificio.
Secondo la BBC, durante una conferenza stampa la polizia ha confermato che le vittime sono state ritrovate all’interno della scuola. L’aggressore era un uomo sconosciuto alle forze dell’ordine e privo di legami con bande criminali, ha spiegato Forest. Al momento, le autorità non possono rilasciare dichiarazioni sul tipo di arma utilizzata, se non che si tratta di un’arma da fuoco, e non è ancora chiaro se l’uomo si sia tolto la vita.
Sparatorie di questo genere sono eventi rarissimi in Svezia. Nessuna, però, aveva mai raggiunto un simile livello di gravità: «è la peggior sparatoria di massa nella storia della Svezia», ha dichiarato il primo ministro Ulf Kristersson. L’ultimo episodio di violenza armata in una scuola risale a settembre scorso, quando un quindicenne ha ferito un compagno di classe nel sud di Stoccolma.