martedì, 11 Marzo 2025
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Notre-Dame, il suono della rinascita: come la cattedrale ha ritrovato la sua voce

Dopo il devastante incendio del 2019, Notre-Dame ha riaperto le sue porte, ma suona ancora come prima? Tra restauri minuziosi e nuove tecnologie, la cattedrale gotica più celebre al mondo entra in una nuova era sonora.

Quando la Cattedrale di Notre-Dame de Paris ha riaperto le sue porte il 7 dicembre 2024, l’emozione era palpabile. Dopo cinque anni di restauri e un investimento di 700 milioni di euro, la maestosa struttura gotica si erge di nuovo nella sua forma originaria. Ma se i suoi archi, le volte e le guglie sono tornati a splendere, c’è una domanda che pochi si sono posti: Notre-Dame è davvero la stessa anche per chi la ascolta?

Come riportato dalla BBC, la risposta non è così scontata. Brian Katz, esperto di acustica presso l’Università della Sorbona, ha dedicato anni a studiare il suono della cattedrale prima e dopo l’incendio. «Il suono di Notre-Dame è parte della sua anima. Ogni pietra vibra con la musica e la preghiera. Il nostro obiettivo era assicurarci che quella voce non andasse perduta», afferma Katz. Ma qualcosa è cambiato.

L’incendio del 2019 ha distrutto il tetto in legno e la guglia, due elementi che influenzavano profondamente l’acustica interna. La BBC riferisce che i restauratori hanno ricostruito fedelmente la struttura, utilizzando materiali e tecniche tradizionali, ma alcune differenze sono inevitabili. «Ci aspettiamo una maggiore riverberazione», spiega Katz. Gli effetti sono percepibili durante le celebrazioni e i concerti, dove il suono si diffonde con sfumature leggermente diverse rispetto al passato.

La Cattedrale di Notre-Dame non è solo un capolavoro architettonico, ma anche un luogo chiave per la storia della musica. Nel XII secolo, qui nacque la polifonia: per la prima volta nella storia occidentale, più melodie vennero intrecciate simultaneamente, dando origine a una rivoluzione sonora che avrebbe influenzato il jazz, il pop e persino l’hip-hop. «Dovevano trovare un modo di cantare che funzionasse con l’architettura», racconta Katz alla BBC, sottolineando come la grandiosità dello spazio abbia ispirato innovazioni musicali senza precedenti.

Oggi, il nuovo sistema audio e la pulizia dell’organo da 8.000 canne hanno restituito potenza alla voce di Notre-Dame, ma musicisti e direttori d’orchestra, come Gustavo Dudamel, sottolineano che ci vorrà tempo per adattarsi. «Una cattedrale come questa è viva, e il suo suono cambia con lei», afferma Dudamel. Henri Chalet, direttore della Maîtrise Notre-Dame, aggiunge: «Cantare qui, quando tutto è silenzio, è come sentire la pietra rispondere alla musica».

Il suono di Notre-Dame ha pertanto subito una trasformazione, ma non ha perso la sua anima. Oggi, più che mai, la cattedrale continua a essere un organismo vivente, capace di adattarsi senza smarrire il proprio spirito. Ogni eco che si diffonde tra le sue antiche navate è la prova che il passato non è stato cancellato, ma ha trovato un nuovo modo di resistere e rinascere, risuonando nel presente e guardando al futuro.

Angelica Di Carlantonio
Studentessa della facoltà di Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale
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