martedì, 29 Aprile 2025
HomeRelazioni internazionaliMacron apre una commissione storica con il Madagascar e rilancia la strategia...

Macron apre una commissione storica con il Madagascar e rilancia la strategia francese nell’Oceano Indiano

«La memoria non si cancella: si affronta». Con queste parole, Emmanuel Macron ha annunciato, durante una visita ufficiale ad Antananarivo, la creazione di una commissione mista di storici tra Francia e Madagascar per indagare sulle atrocità coloniali legate all’insurrezione del 1947.

Durante il suo discorso nella capitale malgascia, Macron ha dichiarato: «Abbiamo deciso (…) di installare una commissione mista franco-malgascia di storici attorno al 1947 e, più in generale, alle guerre di decolonizzazione e alle atrocità che sono state commesse in quell’epoca». Il riferimento è alla brutale repressione dell’insurrezione indipendentista che scoppiò nel marzo 1947 contro il dominio coloniale francese. Le stime parlano di decine di migliaia di morti, vittime civili comprese, per mano dell’esercito francese.

Secondo quanto riportato da Le Monde, la commissione avrà il compito di stabilire una base documentale condivisa, capace di illuminare una pagina ancora oscura della storia coloniale francese. Non si tratterà di un’indagine giudiziaria, bensì di un percorso di riconoscimento e trasparenza, sulla scia delle iniziative analoghe avviate da Parigi in Algeria e Ruanda.

Questa apertura verso la memoria storica si accompagna però a una precisa strategia geopolitica. Macron ha infatti approfittato della sua presenza al quinto vertice della Commissione dell’Oceano Indiano (COI), svoltosi anch’esso ad Antananarivo, per rilanciare l’integrazione di Mayotte – dipartimento francese d’oltremare – all’interno dell’organizzazione intergovernativa. Il nodo centrale resta la ferma opposizione dell’Unione delle Comore, che continua a contestare la sovranità francese sull’isola.

«Non possiamo abbandonare un territorio e i suoi abitanti, escludendoli da molti dei nostri programmi», ha dichiarato Macron. «L’integrazione di tutte le nostre isole negli sforzi della COI per la prosperità e la sicurezza, nella pluralità delle sue dimensioni – marittima, alimentare, sanitaria – è nell’interesse dei nostri popoli e della regione».

Pur senza chiedere una piena e immediata integrazione di Mayotte, il presidente ha invocato ‘un approccio pragmatico’, sottolineando che la Francia è il principale finanziatore della COI e che l’Agence Française de Développement gestisce un portafoglio di oltre 125 milioni di euro destinato a progetti regionali. «Nessuna delle nostre isole può affrontare da sola le sfide globali», ha aggiunto. «Insieme, unendo le nostre forze, possiamo tracciare una nuova via, unica e condivisa».

Lo sfondo è quello di un Oceano Indiano in rapida trasformazione, attraversato da nuove rotte commerciali e tensioni strategiche. Le acque del Canale del Mozambico, dove si affacciano Mayotte e le isole Eparses – anch’esse oggetto di contesa, questa volta con il Madagascar – sono ricche di idrocarburi e sempre più rilevanti per l’equilibrio energetico e geopolitico regionale.

Tra riconoscimento storico e calcolo politico, la visita di Macron in Madagascar evidenzia un doppio intento: sanare le ferite del passato per consolidare il ruolo della Francia nel presente. Un esercizio delicato, che mette alla prova la capacità di una ex potenza coloniale di guardare la propria storia negli occhi, senza distogliere lo sguardo dal futuro.

Angelica Di Carlantonio
Studentessa della facoltà di Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti