La Nuova Zelanda prevede di aumentare l’età legale per fumare di un anno ogni anno, vietando la vendita di tabacco alle persone nate dopo il 2008. «Il prossimo anno il governo introdurrà una nuova legislazione che incrementerà progressivamente l’età per fumare dai 18 anni a partire dal 2027», ha affermato a Wellington il Ministro della Salute alimentare, Ayesha Verrall. La nuova legge ridurrà anche il numero di negozi che possono vendere il tabacco dal 2024: gli esercizi passeranno dai circa 8.000 attuali a 500. Inoltre, dal 2025 sarà possibile mettere in vendita soltanto prodotti che contengono quantità molto basse di nicotina. Entro tale data, il governo si aspetta che la percentuale dei fumatori sia scesa sotto il 5% o, meglio ancora, a zero. «Vogliamo assicurarci che i giovani non inizino mai a fumare, quindi renderemo reato la vendita o la fornitura di prodotti di tabacco. […] Quando la legge entrerà in vigore, i ragazzi di 14 anni non potranno mai acquistare legalmente il tabacco», ha affermato Verrall.
La creazione di una generazione senza fumo fa parte della campagna del governo per salvare la nazione da morti causate da patologie legate al fumo: secondo le statistiche ufficiali del Ministero della Salute, in Nuova Zelanda ogni anno muoiono prematuramente fra le 4.500 e le 5.000 persone, le quali rappresentano il 15% dei decessi totali. In particolare, l’incidenza di fumo coinvolge il 28% della popolazione delle isole dei Maori e il 18% dei popoli del Pacifico.
Chris Bullen, professore di sanità pubblica presso l’Università di Auckland, ha affermato che il piano del governo è un punto di svolta. Se attuate come previsto, le misure «potrebbero essere solo il primo passo importante che facciamo come nazione per ridurre la morte e prevenire le malattie», ha dichiarato. In passato, il governo aveva aumentato la tassazione sulle sigarette nel tentativo di scoraggiarne l’acquisto, suscitando solo critiche per aver aumentato i costi per le famiglie a basso reddito, dove il fumo è più diffuso.
Le linee guida proposte dal Ministero della Salute saranno presentate in Parlamento a metà del 2022.