giovedì, 21 Novembre 2024
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L’Olanda chiede ufficialmente scusa per lo schiavismo, ma non convince tutti

Il premier ha chiesto scusa a nome dello stato olandese, ma alcune associazioni accolgono le scuse con scetticismo

Dal XVII al XIX secolo l’Olanda è stata uno dei paesi europei più prosperi e attivi nel commercio globale grazie ai suoi mercanti e alle sue eccellenze, ma si stima che una fetta importante degli introiti della potenza commerciale fu generata dalla tratta degli schiavi.

Secondo il Guardian, si stima che più di 600 mila schiavi perlopiù originari dell’Africa occidentale vennero brutalmente tradotti nelle colonie asiatiche e sudamericane controllate dall’Olanda, fra le quali la più importante il Suriname, al tempo un territorio interamente coperto di piantagioni che richiedevano una massiccia forza lavoro.

Questo lunedì il premier olandese Mark Rutte ha pubblicamente chiesto scusa per gli orrori dello schiavismo causati dallo stato olandese, una posizione già presa in passato da vari delegati e rappresentanti di Amsterdam nelle ex colonie. A seguito della condanna è stato annunciato un piano di riparazioni che ammonta a 200 milioni di euro che verranno investiti nell’istruzione e per la creazione di un museo sull’epoca dello schiavismo.

Nonostante le scuse del premier, una parte dei rappresentanti delle ex colonie ha lamentato il fatto che non vi siano state discussioni su questo tema con il governo olandese. Il governo caraibico di Sint Maarten ha difatti rifiutato le scuse finché la questione non verrà adeguatamente sviluppata e discussa insieme ai rappresentanti del governo di Amsterdam.

Altri rappresentanti delle comunità discendenti dagli schiavi hanno rincarato la dose criticando la decisione olandese definendola come uno stratagemma per mostrarsi interessati alla questione di condanna dello schiavismo, venuta a galla a livello globale solamente dopo la vicenda di George Floyd. Secondo le parole di molti attivisti l’Olanda non avrebbe mai veramente abbandonato una certa mentalità razzista e, secondo alcuni report, le minoranze nere in Olanda subirebbero ancora un trattamento di serie b, ricevendo in media uno stipendio più basso e vivendo una qualità della vita inferiore rispetto alla media delle persone.

Alessio Tibaldi
Studente di marketing per le relazioni internazionali
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