Lo scorso lunedì 3 marzo le forze armate statunitensi hanno ucciso un leader dello Stato Islamico in Siria, secondo quanto dichiarato dal Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM). Il gruppo, tuttavia, è ancora considerato una seria minaccia.
Il CENTCOM in un comunicato ha identificato l’uomo assassinato in Khalid ‘Aydd Ahmad al-Jabouri. Secondo quanto affermato, l’uomo era responsabile della pianificazione di attacchi dello Stato Islamico in Europa e Turchia. Inoltre avrebbe sviluppato la struttura di leadership del gruppo nel territorio turco.
Secondo alcune fonti siriane, al-Jabouri è stato ucciso in un attacco per mezzo di un drone nel nord-ovest del Paese. Nella stessa regione si sono nascosti altri personaggi di spicco dello Stato Islamico, tra cui l’ex leader Abu Bakr al-Baghdadi, morto durante un raid condotto dagli Stati Uniti nel 2019.
Il CENTCOM ha dichiarato che non vi sono stati civili uccisi o feriti nell’attacco. Inoltre il comandante, il generale Michael Kurilla, ha aggiunto che: «sebbene degradato, il gruppo rimane in grado di condurre operazioni all’interno della regione. Oltre a ciò ha il desiderio di colpire oltre il Medio Oriente». La morte di Jabouri avrebbe «temporaneamente interrotto la capacità del gruppo di pianificare attacchi esterni».
Secondo quanto riportato dalla Reuters, una fonte dell’intelligence regionale ha affermato che al-Jabouri era stato monitorato negli ultimi mesi mentre si spostava tra le città siriane di al-Hasaka, Raqqa, Jarablus e al-Bab. Si trovava nella provincia di Idlib quando è stato ucciso.
«Un informatore ha avvisato le forze statunitensi sul fatto che al-Jabouri si trovasse a Idlib, quindi lo hanno messo sotto sorveglianza per un certo periodo e poi hanno eseguito l’attacco», ha detto la fonte. «È stato ucciso mentre faceva una telefonata», ha aggiunto.
L’uomo è stato attaccato vicino alla sua abitazione alla periferia del villaggio di Keftin, a pochi chilometri da dove Baghdadi è stato ucciso nel 2019. Viveva con la moglie e il figlio di 12 anni. Era originario di Deir al-Zor, nel sud-est della Siria.
L’ISIL non ha commentato l’annuncio degli Stati Uniti, né i suoi sostenitori online ne hanno discusso. Khalid al-Jabouri non era stato identificato pubblicamente nella propaganda del gruppo, secondo quanto riporta la BBC.
Si stima che l’ISIL abbia tra i 5.000 e i 7.000 membri e sostenitori sparsi tra Iraq e Siria, di cui circa la metà sono combattenti. Questi risiedono per lo più nelle zone rurali e continuano a compiere attentati, imboscate e bombardamenti stradali.