giovedì, 21 Novembre 2024
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La corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Svizzera per l’inazione nei confronti della lotta al cambiamento climatico

La causa è stata portata avanti da un gruppo di donne. Respinti invece i ricorsi di attivisti portoghesi e francesi

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Svizzera per non aver affrontato adeguatamente la crisi climatica, violando così i diritti umani. La causa è stata portata avanti da circa 2.000 donne svizzere che hanno affermato che le ondate di caldo causate dai cambiamenti climatici compromettevano la loro salute e la qualità della vita.

La corte ha stabilito che il Paese ha violato i diritti umani riguardanti la riduzione delle emissioni di gas serra che provocano il riscaldamento del pianeta e che non ha raggiunto gli obiettivi che erano stati fissati precedentemente. Si tratta di una violazione del diritto di proteggersi «dai gravi effetti negativi del cambiamento climatico sulla vita, sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita», secondo quanto dichiarato dal tribunale in un comunicato, come riferisce la CNN.

Gli esperti hanno affermato che tale sentenza potrebbe dare avvio a numerose cause simili. Tra questi, Vesselina Newman, che fa parte dell’organizzazione di avvocati ambientalisti ClientEarth, ha affermato che questo risultato «da parte di uno dei più importanti tribunali del mondo invia un chiaro messaggio: i governi devono intraprendere azioni concrete sulle emissioni, per salvaguardare i diritti umani dei cittadini».

La corte, invece, ha respinto altre due cause: una era stata presentata da un ex sindaco francese e un’altra da sei giovani portoghesi. In entrambi i casi si sosteneva che i governi europei non erano riusciti ad affrontare il cambiamento climatico con sufficiente rapidità, come riporta la BBC. La causa avanzata dall’ex sindaco è stata esclusa perché il richiedente si era trasferito fuori dalla Francia e non aveva più legami con il Paese; mentre il ricorso dei giovani portoghesi è stato rifiutato perché i ricorrenti non avevano esaurito tutte le vie legali presenti nel loro sistema giudiziario nazionale.

Con l’aggravarsi della crisi climatica, il contenzioso sul clima è diventato uno strumento sempre più diffuso per tentare di obbligare i governi e le aziende ad adottare delle misure volte a contrastare il riscaldamento globale. Tuttavia, gli scienziati e gli attivisti affermano che i progressi sono troppo lenti e che si è ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.  

Viviana Filardi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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