giovedì, 7 Novembre 2024
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Melilla: il Ministro dell’Interno spagnolo difende la violenza della polizia

Il video di un uomo che viene picchiato dalle autorità alla frontiera tra il Marocco e la città di Melilla provoca disdegno, ma il ministro dell'Interno spagnolo difende la polizia

Nelle ultime settimane è circolato in rete il video di un uomo di origini sub-sahariane che cerca di scavalcare le recinzioni del confine tra il Marocco e la città di Melilla, che appartiene alla Spagna. Nonostante le immagini dimostrino che la polizia esercita violenza sull’uomo con percosse e uso di spray urticante, il ministro dell’Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, giustifica la condotta delle autorità di sicurezza e le definisce “proporzionate”.

Nei giorni precedenti alla pubblicazione del video, circa 3.700 persone hanno provato a scavalcare la recinzione, alta 6 metri, e in 871 sono riusciti ad oltrepassare il confine e a scappare.

La vicenda che ha coinvolto l’uomo ha suscitato molte polemiche fra i gruppi che si occupano di diritti umani, poiché la Spagna, così come altri paesi europei, si è dimostrata favorevole e aperta all’accoglienza dei profughi ucraini che in questi giorni stanno cercando rifugio in tutta Europa.

In difesa della condotta adottata dalla polizia, il governo spagnolo afferma che “il livello di aggressività” di alcune delle persone che tentavano di passare il confine non avesse precedenti e che, nelle colluttazioni generali, 60 tra membri della Guardia Civil e della Policía Nacional siano rimasti feriti insieme a 52 migranti.

Il video, pubblicato dall’emittente RTVE, mostra come l’uomo venga raggiunto da almeno 5 membri della polizia e come questi lo aggrediscano con percosse di vario genere. Secondo quanto riporta il quotidiano The Guardian, in seguito all’evento, Virginia Álvarez, un’esperta di migrazione e accoglienza presso Amnesty International Spagna, ha affermato che le immagini sono scioccanti, anche in seguito alla decisione del paese di accogliere i rifugiati ucraini. L’Associazione per i Diritti Umani in Andalusia sostiene che il governo spagnolo è stato costretto a fornire una spiegazione circa il recente avvenimento e i respingimenti che si stanno verificando alla frontiera. Il difensore civico Ángel Gabilondo ha dichiarato di aver chiesto delucidazioni al governo in merito a quello che sembra essere stato un uso spropositato della forza da parte degli agenti di polizia. Inoltre aggiunge che i controlli alla frontiera dovrebbero rispettare in qualsiasi situazione i diritti di tutti, sia degli agenti che dei migranti.

Tuttavia, il ministro dell’Interno Grande-Marlaska, in seguito ad una visita a Melilla, ha descritto le azioni dei migranti come violente e ha specificato che questi abbiano utilizzato anche degli oggetti pericolosi come martelli, bastoni e uncini. Ha oltretutto specificato che la violenza esercitata dai migranti si può riscontrare sugli elmetti rotti della polizia e sugli scudi antiproiettile danneggiati, e che quindi la risposta delle autorità sia stata proporzionata a quella dei profughi.

Grande-Marlaska ha infine sottolineato che un paese democratico che rispetti lo stato di diritto non può permettere che le proprie frontiere vengano attaccate violentemente e tantomeno che le forze di polizia vengano aggredite.

Megan Manduca
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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