giovedì, 18 Aprile 2024
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Militari brasiliani nascosti dietro falsi profili social diffondono fake news sull’Amazzonia

L'azienda con a capo Mark Zuckerberg ha scoperto sulle sue piattaforme principali profili falsi che diffondevano false notizie sull'Amazzonia, con lo scopo di minimizzare il problema della deforestazione e attaccare la credibilità di alcune ONG

Lo scorso giovedì 7 marzo l’azienda statunitense Meta che controlla i servizi delle reti sociali Facebook e Instagram, ha eliminato vari profili di ufficiali dell’esercito brasiliano che diffondevano false notizie sull’Amazzonia.

Questi militari gestivano in particolare 14 profili falsi, 9 pagine Facebook e 39 su Instagram. Molteplici i seguaci che solo su Facebook sono più di 25.000.

Le false notizie diffuse attraverso i social network avevano come principale scopo quello di minimizzare la gravità della deforestazione e di attaccare la credibilità di alcune Organizzazioni non governative (ONG).

Attraverso uno scrupoloso intervento di investigazione si è potuto confermare che i proprietari dei profili falsi erano uomini del corpo militare brasiliano ed è stato succesivamente possibile scoprire anche i loro profili personali. Ciò che invece non è stato possibile confermare è se hanno agito eseguendo ordini o autonomamente. Non sono state rivelate le identità ma si hanno alcuni dettagli come ad esempio che uno è entrato nelle forze armate nel 2012 ed uno nel 2014.

Per la prima volta l’ecologia e l’ambiente sono stati i temi delle false notizie ma l’azienda proprietaria di Facebook svolge ogni tre mesi delle scrupolose ricerche e sono stati trovati altri casi di disinformazione anche in paesi come Russia, Ucraina, Filippine e Costa Rica.

Il capo della politica di sicurezza globale di Facebook, Nathaniel Gleicher ha dichiarato alla stampa brasiliana: «Non possiamo condividere molti dettagli su come siamo arrivati a capire che si trattasse di militari. Più notizie riveliamo, più saranno capaci di nascondersi. Utilizziamo segnali tecnici e di comportamento.»

Inoltre, il giornale brasiliano Estadão ha pubblicato uno dei post di uno degli impostori: «I problemi dell’Amazzonia sono complessi e difficili da risolvere. Quindi, informatevi bene ed aiutateci a condividere queste informazioni.»

Non è la prima volta che un paese come il Brasile si trova in questa situazione. A tal proposito, durante la campagna elettorale di Bolsonaro circolarono molte false informazioni su Whatsapp.

Adesso le autorità elettorali hanno iniziato a collaborare con le imprese tecnologiche per evitare la diffusione di false notizie.

Alice Spinelli
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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