giovedì, 25 Aprile 2024
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Shein: da brand sconosciuto a leader mondiale di fast fashion

Fino a pochi anni fa era sconosciuto in occidente, il brand di fast fashion cinese Shein è uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni: privo di negozi fisici, è diventato leader nel settore puntando alla generazione Z occidentale con una combinazione di capi di abbigliamento di qualità venduti alla metà del prezzo di Zara e H&M

Chi c’è veramente dietro Shein? E qual è il modello di business che ha determinato un successo così sorprendente? Fondata nel 2008 dall’imprenditore cinese Xu Yangtian (许仰天, meglio conosciuto come Chris Xu) con il nome SheInside, Shein è passata dalla produzione di solo abbigliamento femminile a prodotti per la skincare e abbigliamento per bambino e uomo. Nel 2020 la società ha annunciato SHEIN Together, il primo festival di intrattenimento trasmesso in streaming sull’app con ospiti del calibro di Katy Parry e Lil Nas X. Come risultato, in quell’anno i profitti sono triplicati raggiungendo i 10 miliardi di dollari – che sono diventati più di 15 miliardi nel 2021. A inizio dello scorso anno la società ha battuto Amazon in termini di download su Android.

Il suo successo dipenderebbe da una combinazione di fattori: il sapiente utilizzo delle catene di approvvigionamento, una comunicazione marketing intelligente e mirata alla Gen-Z, l’utilizzo dei Big Data per captare le nuove tendenze e un’offerta di prodotti sempre nuovi.

Con esperienza decennale in marchi stranieri, i centinaia di suoi fornitori a basso costo situati nell’area meridionale del Delta del Fiume delle Perle, in cinese 珠江 (Zhū Jiāng), sono capaci di assicurare un vasto assortimento di prodotti in tempi record. 

Un ulteriore elemento è la velocizzazione delle catene della logistica. Spedisce direttamente in Europa e Stati Uniti senza il bisogno di intermediari, abbattendo costi e tempi. Shein, infatti, è riuscito a sfuggire ai dazi introdotti dall’amministrazione di Donald Trump, approfittando dell’esenzione dalle tasse per pacchi con un valore inferiore a 800 dollari.

Definita dai media internazionali “il TikTok dell’e-commerce”, sul social il marchio conta 4 milioni di follower – a fronte degli 1,3 milioni di Zara.

Critiche e sostenibilità. La produzione sempre aggiornata di nuovi modelli – e la capacità di rilasciarne fino a 4 mila a settimana – solleva domande sulla sostenibilità del modello Shein e, in generale, della fast fashion.

Dopo aver ammesso “l’impatto innegabile” del settore sulla salute del pianeta, a dicembre la società ha annunciato la creazione di un fondo di 10 milioni di dollari per sostenere le comunità meno abbienti e la promozione del riciclaggio. Pochi giorni fa è stata lanciata la prima collezione a base di poliestere riciclato, Evolushein.

Sara Daverio
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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