domenica, 28 Aprile 2024
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Emergenza climatica: siccità estrema in Nuevo León, in Messico

Il riscaldamento globale mostra sempre più i suoi effetti, causando danni sia all’ambiente che alla popolazione

Un’estrema e grave siccità nel nord dello Stato di Nuevo León, in Messico, ha fatto sì che il bacino idrico di Cerro Prieto, vicino al confine con gli Stati Uniti, raggiungesse il punto più basso della sua capacità d’acqua da quando è stato costruito nel 1980.

La NASA ha scattato delle fotografie per mostrare la reale situazione del territorio. Le immagini sono state scattate nella seconda settimana di luglio 2022, quando un’anomala ondata di caldo ha portato le temperature della città messicana di Monterrey a 40°C e a quel punto la capacità del bacino idrico si è ridotta solo allo 0,5% rispetto alla sua totale capacità, di 393 milioni di metri cubi. Le immagini mostrano che il livello dell’acqua del bacino idrico è sceso così tanto negli ultimi anni, «che l’acqua non poteva più essere estratta dal lago», afferma la NASA.

In risposta a quanto dimostrato dalla NASA, la Commissione Nazionale per l’Acqua del Messico, Conagua, ha annunciato misure di emergenza, come la limitazione provvisoria di accesso e consumo d’acqua e il reindirizzamento di alcune assegnazioni di acqua industriale e agricola, evitandone lo spreco. «Già alla fine dello scorso giugno, due terzi del Messico erano in condizioni di gravi siccità, una siccità che colpiva 21 milioni di persone. Gli Stati settentrionali lungo il confine con gli Stati Uniti sono stati i più colpiti; quasi un quarto dello Stato di Chihuahua e un terzo dello Stato di Coahuila erano in condizioni di siccità eccezionale o estrema», riporta l’Osservatorio della NASA.

L’arrivo della crisi idrica era comunque prevedibile: per sei anni gli Stati messicani settentrionali, e in particolare Monterrey, ha avuto precipitazioni molto al di sotto della media. Come riporta la CNN, nella città infatti l’acqua non è mai stata abbondante, fatta eccezione per brevi e catastrofiche inondazioni e per decenni la pianificazione idrica dello Stato si è limitata all’attesa di un uragano nel Golfo del Messico, per “riempire” i fiumi locali.

L’estrema siccità ha colpito anche parte degli Stati Uniti, dove il lago Mead, situato negli Stati del Nevada e Arizona, sarà protagonista di una delle interruzioni idriche più estreme nel sud-ovest del Paese.  

Chiara Felizzi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (LM94)
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