sabato, 20 Aprile 2024
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Elezioni in Brasile: Lula vs Bolsonaro, si va al ballottaggio

Dopo il primo turno dello scorso 2 ottobre, Lula e Bolsonaro si scontreranno nuovamente a fine mese

Domenica 2 ottobre 156 milioni di brasiliani sono stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Nonostante gli undici candidati, sin da subito lo scontro è stato tra il presidente in carica, Jair Bolsonaro, e l’ex presidente e leader del Partito dei Lavoratori (PT), Luiz Inácio Lula da Silva. 

Oltre al presidente, si è votato per eleggere anche i rappresentanti della Camera dei Deputati, un terzo del Senato, i governatori dei 26 Stati e del Distretto Federale e tutti i parlamenti statali.

Il clima è particolarmente teso. Dall’ultima elezione, il discorso politico si è polarizzato dando vita a uno scontro non più tanto tra avversari quanto tra “nemici politici”, come si è visto negli ultimi dibattiti e comizi, dove il presidente Bolsonaro, secondo quanto riportato da BBC Mundo, avrebbe sottolineato come questa elezione rappresenti una “lotta del bene contro il male”. Inoltre, lo stesso presidente avrebbe dichiarato di essere disposto ad accettare l’esito delle votazioni a patto che siano pulite. Nel corso della sua campagna, infatti, avrebbe più volte messo in discussione l’affidabilità dei sondaggi e del sistema di voto. 

Gli ultimi sondaggi prima del voto davano Lula come favorito, con un distacco tra i 6 e i 14 punti da Bolsonaro, lasciando presagire una possibile vittoria del leader del PT già alla prima votazione. 

Secondo quanto riportato da El País, l’esito delle elezioni ha visto un 48,38% dei voti assegnato all’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, un 43% al presidente in carica Jair Bolsonaro, e un 10% ai restanti candidati. Insieme, quindi, i due favoriti hanno accumulato quasi il 92%, circa 108 milioni di voti. 

Stando a quanto previsto dal funzionamento del sistema elettorale brasiliano, per vincere le elezioni, un candidato deve ottenere almeno il 50% dei voti. Da quanto emerso, nella prima votazione nessun candidato ha raggiunto il numero di voti richiesto, per cui lo scontro continua e i candidati più votati andranno al ballottaggio del 30 ottobre. 

Più di 30 milioni di persone si sono astenute dal voto, circa il 21% degli aventi diritto. Lula e Bolsonaro hanno quindi poco meno di un mese di tempo per convincere anche questa parte della popolazione ad andare a votare.

Lula si è dimostrato fiducioso e ha incoraggiato il proprio elettorato definendo il ballottaggio “solo una proroga”. Mentre il presidente Bolsonaro si è mostrato nuovamente critico nei confronti dei sondaggi, ha attribuito parte del suo svantaggio alla preoccupazione dell’elettorato rispetto all’inflazione, e ha poi cercato di mettere in guardia da un cambiamento verso sinistra, portando l’esempio di paesi come Cile, Colombia e Argentina. 

Lo scontro rimane, dunque, aperto e i due sfidanti dovranno sedurre la parte dell’elettorato più moderata e gli astensionisti se vogliono aggiudicarsi la vittoria.

Margherita Santoni
Studentessa della facoltà di Interpretariato e Traduzione
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