sabato, 27 Aprile 2024
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Brasilia: attacco alla democrazia

Le principali istituzioni del Brasile sono state prese d’assalto da una folla di sostenitori bolsonaristi

Domenica 8 gennaio ha avuto luogo un assalto alle principali istituzioni del Brasile: la sede del Congresso, della Corte Suprema e della Presidenza. Una folla di estremisti, sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, ha invaso con la forza i tre rami del potere, creando scompiglio e compiendo atti vandalici. Il presidente Lula ha additato, senza nominarlo, Bolsonaro come responsabile degli eventi, per aver istigato il rifiuto del risultato elettorale e incoraggiato un clima di intolleranza prima dell’inaugurazione del nuovo governo.

La polizia è riuscita a riprendere il controllo dei tre organi di governo dopo ore di caos che hanno lasciato non solo una scia di distruzione, ma anche una profonda frattura nella democrazia brasiliana.

Secondo quanto riportato da EL PAÍS, solo dopo il fallimento dell’assalto l’ex presidente ha affermato che «l’invasione di edifici pubblici costituisce un’inosservanza alle regole», per poi respingere le accuse che lo coinvolgevano nell’attentato.

Come riporta la CNN, la Procura Generale del Brasile ha chiesto al Tribunale Supremo Federale di includere l’ex presidente Jair Bolsonaro nell’indagine sui mandanti dell’attacco. Per la Procura, il fatto che Bolsonaro abbia pubblicato il 10 gennaio un video in cui metteva in dubbio la validità delle elezioni presidenziali «rappresenta un’istigazione pubblica alla pratica di un reato».

Nonostante il tentativo di assalto, il presidente del Brasile vuole che le conseguenze dell’attacco da parte dei sostenitori di Bolsonaro ai poteri istituzionali non distraggano il suo governo dalla missione affidatagli dagli elettori.

Come riportato dal quotidiano spagnolo, Lula ha trascorso la giornata di martedì 10 gennaio con diversi ministri presso la sede presidenziale, dove i danni sono ancora evidenti. «Buona giornata. Al lavoro nel palazzo del Planalto», ha twittato il presidente, che intende dedicarsi a pieno ritmo all’elaborazione di misure per la ricostruzione del Paese.

Il messaggio che il Presidente ha voluto lanciare è «torniamo al lavoro, questo governo ha un compito enorme davanti a sé. Oltre alla crisi istituzionale causata dall’aggressione, ci sono altre questioni urgenti per milioni di brasiliani: la fame, la miseria, la disoccupazione», secondo quanto riportato dal quotidiano madrileno. Lula vuole che il suo governo non sia ossessionato dalle difficoltà che si profilano all’orizzonte e che si concentri sul raggiungimento di risultati tangibili il prima possibile.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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