giovedì, 25 Aprile 2024
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Burkina Faso: «Vogliamo l’esercito francese fuori da casa nostra»

Il Burkina Faso richiede il ritiro delle forze militari francese dal proprio Paese. Annullato l'accordo che legava i due Paesi

Lo scorso venerdì 20 gennaio, diverse centinaia di persone hanno manifestato a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, contro la presenza delle forze armate francesi.

Da diversi mesi, alcuni membri della società civile burkinabé si stanno mobilitando contro la presenza francese nel loro Paese.

Su richiesta del Collettivo dei leader panafricani (CLP), che riunisce le organizzazioni che sostengono il capitano Ibrahim Traoré, al potere dalla fine di settembre, i manifestanti si sono riuniti in Place de la Nation, nel centro di Ouagadougou.

Hanno richiesto la partenza dell’ambasciatore francese, Luc Hallde, e la chiusura della base dell’esercito francese nel villaggio di Kamboinsin, situato nella periferia nord della capitale, dove sono presenti 400 militari delle forze speciali, come riportato da LeMonde.

«Siamo qui per esprimere il nostro totale e incondizionato sostegno al Presidente Ibrahim Traoré, alle Forze di Difesa e di Sicurezza impegnate nella lotta al terrorismo e nella ricerca della piena sovranità del nostro Paese», ha dichiarato Mohamed Sinon, uno dei principali leader del collettivo.

Secondo quanto riferisce il quotidiano francese, i manifestanti, per lo più vestiti di bianco, portavano cartelli con le scritte: «Esercito francese, fuori da casa nostra» e «Francia fuori».

Parigi ha inviato la Segretaria di Stato del Ministro degli Affari Esteri francese, Chrysoula Zacharopoulou, a Ouagadougou il 10 gennaio per incontrare Ibrahim Traoré. «La Francia non impone nulla» ha affermato la segretaria, assicurando di non voler influenzare alcuna scelta o decisione e che «nessuno può imporre le proprie scelte al Burkina». Tuttavia, «il Paese resta disponibile per reinventare un futuro assieme», ha aggiunto la segretaria di Stato francese.

A ottobre e novembre, i manifestanti si sono radunati davanti all’ambasciata francese e alla base militare di Kamboinsin. Il mese seguente, le autorità burkinabé hanno richiesto l’allontanamento dell’ambasciatore Hallade a seguito di alcune dichiarazioni ritenute offensive.

Secondo quanto riportato da FRANCE24, la Francia ha deciso di richiamare il proprio ambasciatore in Burkina Faso in seguito all’annuncio di mercoledì 25 gennaio di ritirare le proprie truppe dal Paese africano. La decisione dell’Eliseo di ritirarsi dal territorio dà seguito alla cessazione di un accordo bilaterale in vigore dal 2018, che prevedeva l’assistenza della Francia nella regione nella lotta contro il terrorismo jihadista.

La Francia ha deciso di ritirare la propria presenza militare entro un mese, come richiesto dalla giunta militare che governa il Paese africano.

La volontà della popolazione del Burkina di allontanare le forze militari francesi, presenti sul territorio dal 2018, dato l’accordo che vigeva fra i due Paesi, è dovuta al fatto che, come riferisce il quotidiano francese, la Francia è accusata di non fare abbastanza per contrastare l’insurrezione islamista presente sul territorio.  

Il 12 e il 13 gennaio, alcune donne sono state rapite, ma non sono più tornate al proprio villaggio. Il rapimento ha portato gli abitanti del villaggio a dire che si è trattato di un atto simbolico perpetrato dai jihadisti per vendicarsi.

Gianluigi Micelli
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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