giovedì, 25 Aprile 2024
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Guerra in Yemen: concluso lo scambio di prigionieri

Dopo tre giorni è stato portato a termine lo scambio di prigionieri tra i ribelli yemeniti e le forze governative. Sono stati liberati quasi 900 detenut

Nell’ambito di uno scambio tra il governo e i ribelli Huthi dello Yemen, lo scorso 16 aprile sono stati liberati decine di prigionieri, tra cui una donna. Questo evento ha alimentato la speranza di porre fine alla lunga guerra in corso.

Cinque voli con a bordo quasi 200 detenuti di entrambe le parti hanno fatto la spola tra la capitale Sana’a, controllata dai ribelli Huthi, e la città settentrionale di Ma’rib, controllata dal governo.

Domenica l’operazione si è «conclusa con successo», ha dichiarato il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Il numero totale di prigionieri liberati ammonta a 869.

Tra questi c’era anche una donna, Samira March, che le forze governative avevano arrestato cinque anni fa con l’accusa di aver organizzato attentati che hanno provocato la morte di decine di persone. «È stata liberata in cambio del rilascio di alcuni giornalisti detenuti dagli Houthi», ha confermato il negoziatore governativo Majed Fadail all’agenzia di stampa AFP, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Venerdì 14 aprile, 318 prigionieri sono stati trasportati su quattro voli tra Sanaa e Aden, controllata dal governo. È stato così possibile il ricongiungimento dei detenuti con le loro famiglie poco prima della festività musulmana di Eid al-Fitr della prossima settimana.

Sabato, 357 detenuti sono stati trasportati tra la città saudita di Abha e Sana’a. Non è noto il numero di prigionieri che ciascuna delle parti ha ancora con sé.

Lo scambio di prigionieri, il più grande da quando più di 1.000 detenuti sono stati liberati nell’ottobre 2020, è una misura di fiducia che coincide con un’intensa spinta diplomatica per porre fine alla guerra in Yemen. Il conflitto ha causato centinaia di migliaia di morti, ha creato insicurezza alimentare e ha ridotto notevolmente l’accesso all’assistenza sanitaria.

Lo scambio arriva un mese dopo che le due maggiori potenze regionali, l’Arabia Saudita e l’Iran, hanno concordato di ristabilire i rapporti diplomatici, grazie anche alla mediazione della Cina. Da qui sembrerebbe essersi innescata un’ondata di riavvicinamento in tutta la regione.

Secondo alcuni analisti, l’Arabia Saudita vorrebbe ridurre il proprio impegno militare in Yemen, avendo compreso l’impossibilità di sconfiggere definitivamente gli Huthi.

Una delegazione saudita si è recata a Sana’a per stabilire un cessate il fuoco più duraturo. Gli Houthi si oppongono in generale alla mediazione saudita, insistendo sul fatto che il vicino regno ha giocato un ruolo centrale nel conflitto.

Il capo politico degli Houthi, Mahdi al-Mashat, ha dichiarato che il prossimo ciclo di colloqui con l’Arabia Saudita inizierà dopo l’Eid al-Fitr ed è previsto per il prossimo 21 aprile.

Irene Iannotta
Studentessa della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali
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