lunedì, 29 Aprile 2024
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Ecomondo 2023: le sfide per l’ambiente e l’impegno attivo del Marocco

Il Marocco si conferma attore fondamentale in Africa per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell'ambiente e lo ha recentemente dimostrato alla XXVI edizione di Ecomondo, l'evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.

La manifestazione di Italian Exhibition Group, IEG, Ecomondo 2023 si è tenuta dal 7 al 10 novembre a Rimini, confermandosi come leader nell’area del Mediterraneo per le tecnologie riguardanti l’economia circolare. Ecomondo è giunta quest’anno alla sua XXVI edizione ed è stata definita dall’amministratore delegato di IEG, Corrado Peraboni, l’edizione più grande di sempre, secondo quanto riportato da La Stampa. Infatti, l’evento ha radunato vari enti provenienti da Europa, Nord Africa, Africa Subsahariana, America Latina, Est Europa, Canada, Stati Uniti e India.

In particolare, si è tenuta una conferenza intitolata “Africa Green Forum” organizzata in collaborazione con la fondazione RES4Africa, che ha messo in luce alcune questioni relative alla Green Economy in un continente pieno di sfide e difficoltà interne come l’Africa. Come riportato dal quotidiano marocchino Le Matin, il Segretario Generale di RES4Africa ha dichiarato che «L’Africa si dirige verso un futuro brillante», ma per farlo bisogna puntare sugli investimenti, creando delle condizioni ideali attraverso delle collaborazioni.

Un esempio positivo in africa in questo senso è, senza alcun dubbio, il Marocco, che nel corso degli anni passati ha dimostrato di volersi impegnare ad incrementare l’utilizzo delle energie rinnovabili. L’energia solare è stata il trampolino di lancio: infatti, la centrale solare di Noor Ouarzazate è una delle più grandi al mondo. Allo stesso modo, c’è l’impegno di implementare l’utilizzo delle risorse idriche. Inoltre, sono state proposte delle iniziative innovative per una gestione più efficiente dei rifiuti, attraverso un approccio all’economia circolare.

Tornando al tema della collaborazione, l’Italia, che mantiene buoni rapporti con tutti i paesi del Nord Africa, ha recentemente siglato un accordo di partenariato con il Ministero della transizione e dello sviluppo sostenibile marocchino per la gestione comune delle zone costiere, la prevenzione e il controllo dell’inquinamento delle acque marine e la transizione verso una produzione industriale “green”. Le aziende che hanno rappresentato il Marocco all’evento, infatti, mirano a raggiungere gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile anche puntando su tecnologie e soluzioni ambientali “Made in Italy”.

A Le Matin, il presidente della Federazione delle industrie dei materiali edili, David Toledano, ha dichiarato di voler prendere esempio dall’Italia, soprattutto in materia di riciclo. Egli sostiene che il carattere identitario italiano richiama un certo senso di creatività e lo si vede in ambiti specifici come quello del design, settore, quest’ultimo, in cui si utilizzano materiali riciclati per farne degli oggetti altamente ricercati.

Questo interesse per il riciclo dei rifiuti viene anche dalle esigenze scaturite da un recente avvenimento che ha colpito il Marocco, ovvero il terremoto del 9 settembre. A due mesi dall’accaduto, ci si continua a porre il problema di come riutilizzare o smaltire i rifiuti e le macerie accumulatesi a seguito del terremoto. Per il momento, l’obiettivo è quello di rielaborare tali rifiuti e macerie per fare nuovo materiale da costruzione e ricostruire quindi le abitazioni distrutte.

In conclusione, secondo Fabio Fava, presidente del comitato tecnico-scientifico di Ecomondo, il Marocco deve assumere il ruolo di paese faro dello sviluppo sostenibile in Africa, visti i suoi recenti passi in avanti in materia. Guardando all’Agenda 2063 per l’Africa, le sfide sono tante e complesse: il cambiamento climatico, la riduzione dell’inquinamento legato alle emissioni chimiche e ai rifiuti, la rigenerazione dei suoli degradati e dell’idrosfera, l’uso sostenibile delle risorse idriche, la desalinizzazione e tanto altro.

In un quadro così complicato, una manifestazione come Ecomondo, che ha visto la partecipazione di molti paesi determinati e motivati, come il Marocco, e di varie aziende e istituzioni ispirate da un vento di cambiamento, fa ben sperare per un futuro migliore in Africa, in Italia e nel resto del mondo.

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